BENEVENTO – Quella che tutti noi stiamo vivendo è, senza dubbio, un’estate davvero particolare. Dopo un lungo periodo di chiusura a causa del Covid-19, la voglia di riappropriarsi della propria libertà è tanta, ma è trattenuta dai continui focolai di infezione che stanno interessando ancora diversi Paesi. La scelta, dunque, di trascorrere un’estate in sicurezza, diventa prioritaria. Esplorando la Campania, quello che più conforta, è la certezza di essere accolti in una terra ricca di luoghi affascinanti, dove la natura assicura la massima libertà di movimento.
Uno dei tanti luoghi, al riparo delle grandi folle, che la terra campana offre, si trova nel beneventano, ai piedi del Massiccio del Matese, roccaforte del popolo dei Sanniti. Un luogo a lungo conteso dai Romani, al punto da intraprendere ben tre guerre, “Le guerre sannitiche”, dal 343 al 290 a.C., che videro la vittoria dei Romani, nonostante la cocente umiliazione subita durante la seconda guerra sannitica (Le forche caudine). In questo luogo magico, l’azione erosiva dell’acqua del fiume Titerno ha modellato nel calcare del Matese, gole e canyon che rendono questo posto leggendario.
Al confine fra i comuni di Cerreto Sannita e Cusano Mutri, si trovano le Forre di Lavello, tra siti naturalistici di grande interesse storico, come la Grotta Chiusa o dei Briganti, la Grotta delle Fate, la Grotta delle Streghe, il Belvedere, il Ponte del Mulino e il Mulino di Zì Fiore. Sempre nel Comune di Cusano Mutri ci sono le Gole di Caccaviola, riservate ai più temerari, perché visitabili mediante imbracature collegate a corde di acciaio fissate nella roccia. Si parte dal Salto dell’Orso, una cascata di circa 30 metri, scavata nella roccia viva, tra sorgenti cristalline e tumultuosi torrenti.
Poco distanti dal centro storico, ci sono le Gole di Conca Torta, da esplorare con il giusto equipaggiamento, zigzagando tra cascate d’acqua, pozze di suggestiva bellezza e passaggi volanti sul letto del fiume. Lungo il corso d’acqua, a Cerreto Sannita, fa bella mostra di sé, il ponte di Annibale, di epoca romana. Secondo la leggenda, il ponte vide passare il celebre condottiero cartaginese assieme ai suoi elefanti, al tempo della seconda guerra punica, per nascondere un suo bottino di guerra sul vicino monte Cigno.
La bellezza del luogo, intrisa di storia antica e bellezze paesaggistiche, fanno di questo posto un angolo esclusivo, riservato ai veri intenditori.
Amalia Ammirati
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