NAPOLI – Finalmente, dopo anni di sacrifici per i napoletani si avvia a conclusione il lavoro che farà di piazza Garibaldi, Via Duomo e Piazza San Pasquale tra le più belle stazioni metropolitane al mondo. I lavori sono durati oggettivamente troppo tempo e, in proporzione, è cresciuta l’attesa per vedere Napoli in una nuova duplice veste. Da una parte arricchita da opere firmate da grandi architetti, dall’altra parte, per i meno avvezzi all’architettura del bello, per vedere una Napoli funzionale, praticabile per visitatori e abitanti della città.
Piazza Garibaldi Il parco urbano di Piazza Garibaldi prevede una riqualificazione di circa 55.000 metri quadri tra aree pedonali, aree attrezzate a verde dove ben 9.000 mq saranno per l’intrattenimento. Il nuovo parco, inoltre, prevede una galleria commerciale e più di 230 alberi piantati. Verrà restituita alla piazza un ruolo fondamentale già centro nevralgico dei trasporti urbani ed extraurbani. Questo perché oltre alle stazioni della Linea 1 e Linea 2 della metropolitana, stazione ferroviaria di Napoli e stazione della Circumvesuviana, da qualche anno è presente anche il terminal per i grandi bus turistici che partono per tutti i luoghi d’Italia e per l’estero.
Se da una parte è ormai completata una selva metallica che protegge una galleria sottoposta al livello del calpestio, dall’altro lato la piazza sarà caratterizzata da un parcheggio sotterraneo coperto da un’area attrezzata a verde pubblico. Completano il progetto un’area con giardini ed una per la sosta di autobus e tram. Per realizzare il parcheggio sono stati sbancati circa 50mila metri cubi di terreno e costruite fondamenta sorrette da 192 pali, dal diametro di un metro, a una profondità di 18 metri.
“È come quando si decise di mettere le opere d’arte nelle stazioni della metro – aggiunge Ennio Cascetta, presidente della Metropolitana Napoli – si temeva che le rovinassero, che potessero portarle via. Fu una sfida e invece oggi quelle opere sono ancora lì. Piazza Garibaldi è una sfida ancora più importante perché qui le opere non sono all’interno delle stazioni ma all’aperto, a disposizione di tutti. Se si vince questa sfida, vince la città. È una delle aree degradate, questo può essere il seme di una riqualificazione che si attendeva da tempo. A patto però che il territorio partecipi. E che anche le comunità straniere largamente presenti sul territorio adottino questi spazi e lo sentano loro, contribuendo a tenerlo bene”. Tra fine dell’anno e il 2020, in agenda di Metropolitana e Comune ci sono più di una inaugurazione, a partire dalla linea 6. Nei primi mesi del 2020 arriveranno anche i nuovi treni. Fervono i lavori alla stazione di Capodichino, attesa per il 2023, quando una navetta condurrà fino al collegamento con il centro direzionale. A piazza Municipio, invece i reperti archeologici consegneranno una passeggiata archeologica a vista “unica al mondo” con la storia di duemila anni della città. “Abbiamo investito anni e 260 milioni in scavi archeologici – conclude Cascetta – è la campagna archeologica più costosa d’Italia, più cara anche di Pompei, secondo un’analisi di due anni fa”.
Duomo Sempre più intensi sono i lavori per la realizzazione della fermata “Duomo” della metropolitana di Napoli, linea 1. I lavori sono stati fermi per circa 3 anni, fino alla riapertura, lo scorso agosto. Il progetto, che costa intorno a 60 milioni di euro, è stato sviluppato dall’architetto Massimiliano Fuskas. Durante gli scavi archeologici sono stati riportati alla luce reperti risalenti all’epoca romana, tra cui un tempio del I secolo d.C., un porticato Ellenistico di età Flavia e una pista da corsa del ginnasio, che si aggiungono ai circa tre milioni e mezzo di reperti recuperati. La stazione sarà coperta da un’enorme calotta trasparente che darà l’idea di un museo aperto a tutti. La fine dei lavori è prevista entro il 2019.
Sarà una bellissima passeggiata tra luce e buio la nuova stazione firmata da Massimiliano Fuksas e dalla moglie Doriana Mandrelli: “Scendere sotto terra è sempre un’esperienza che comporta ansia. Noi abbiamo previsto che si possa vedere la luce del giorno attraverso la cupola trasparente sotto la quale c’è il tempio. Nel piano sottostante, si vedono ancora il cielo e i palazzi di piazza Nicola Amore attraverso una trave scoperta, fissa nel vetro. È come una passeggiata lungo le ore della giornata: i colori cambiano, si va dal celeste chiaro all’arancio del tramonto e oltre, alla notte. È quasi la passeggiata di un astronauta che vede la terra dalla luna e osserva le fasi del giorno che si susseguono”. I colori cambieranno a seconda delle ore della giornata combinando dal celeste chiaro all’arancio del tramonto ed oltre dal crepuscolo alla notte. Ma la suggestione più grande sarà vedere la cupola illuminata proprio al centro di piazza Nicola Amore.
San Pasquale Sempre per la fine del 2019 sarà ultimato il cantiere per la Stazione San Pasquale. La nuova stazione è stata progettata dall’architetto Boris Podrecca e si candida a superare in bellezza quella di via Toledo. L’ambientazione sarà marina. L’architetto, in un’intervista a Repubblica di qualche tempo fa, ha descritto così la nuova opera: “Si cammina in una grande piazza e in acqua costruisco un grande spazio con mura di tre metri e mezzo, che servono per contenerne la grande forza di spinta. In questa spaziosa piazza si entra e ci si ritrova coperti da un grande velo dove sono incorporati degli schermi. Quel minuto di discesa con la scala trascorrerà dimenticando la fatica del camminare e con una sorta di giornale elettronico aperto davanti ai miei occhi. Il viaggiatore percorrerà cinque livelli, ci sono quattro discese naturalmente con ascensori, fino al piano della galleria dei treni. Si tratta di un guscio contenente un nocciolo“.
Di sicuro la realizzazione delle stazioni della metropolitana daranno un volto nuovo alla città annoverandola non certo tra le città più belle del mondo perché di fatto già lo è; ma sarà una città sicuramente più vivibile visto il cronico problema dei trasporti che la caratterizza e che speriamo verrà debellato.
Innocenzo Calzone
Nella foto di copertina, le linee della metropolitane della Napoli
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