Nata dalla mente dei giapponesi Shigeru Miyamoto e Takashi Tezuka, The Legend of Zelda è una delle saghe videoludiche più importanti di tutti i tempi. Per celebrare arrivo tanto atteso di The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, i giovani sordi, spinti dall’iniziativa di Natalia Colombo, madrina del progetto e grande fan della saga, hanno creato un glossario di termini in lingua dei segni italiana (LIS) tratti direttamente dal videogioco e lo hanno condiviso online mettendolo a disposizione di tutti.
Nonostante questo progetto sia compiuto in lingua dei segni italiana, la sua realizzazione ha visto anche il coinvolgimento delle comunità di non udenti del Giappone, dell’India e dell’America, con lo scopo di unire e ispirare gli appassionati di tutto il mondo. Con il patrocinio dell’ENS (Ente Nazionale per la protezione e l’assistenza dei Sordi) e del Comitato Giovani Sordi Italiani, l’iniziativa nasce dal feeling con il protagonista Link, globalmente ricordato per non aver quasi mai proferito parola e ha lo scopo di ampliare il vocabolario LIS e di creare consapevolezza sfruttando la potenza di un medium che connette indistintamente milioni di persone in ogni paese. Le lingue dei segni sono utilizzate da oltre 72 milioni di persone nel mondo.
Per questo e per sensibilizzare le nazioni a garantire i diritti inviolabili delle persone sorde, nel 2018 l’ONU ha istituito la Giornata Internazionale delle Lingue dei Segni, fissata ogni anno al 23 settembre. Le lingue dei segni sono lingue a tutti gli effetti poiché hanno una grammatica propria, una sintassi, una comunità di riferimento, evolvono nel tempo e vengono trasmesse di generazione in generazione. Sono lingue che, a differenza di quelle vocali, sfruttano il canale visivo per veicolare sia le forme verbali (i segni stessi), sia gli aspetti non verbali, come l’intonazione, comunicati per mezzo di espressioni del viso e movimenti del corpo. Inoltre, le lingue dei segni hanno meccanismi di dinamica evolutiva e di variazione territoriale (i “dialetti”) e rappresentano un importantissimo strumento di trasmissione culturale.
La disabilità rappresenta da sempre una sfida per l’industria videoludica e l’inclusione a 360° delle persone più fragili incontra una particolare spinta interna anche grazie a premi conferiti a quei prodotti che riescono a introdurre tecnologie in grado di accorciare queste distanze. Il videogioco, in ogni caso, è da sempre e per natura un mezzo di intrattenimento accessibile per le persone sorde grazie alla presenza dei sottotitoli e alla possibilità di partecipare attivamente al corso degli eventi che rendono questo medium tra i preferiti dalla comunità. Nintendo Italia ha sostenuto l’iniziativa, riconoscendo il glossario e sostenendo la comunità di giovani sordi in questo bellissimo progetto di connessione e consapevolezza.
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