La fotografia in bianco e nero non passerà mai di moda, non è soltanto uno stile bensì è la fotografia in senso assoluto. Trasforma, manipola la realtà delle cose attraverso l’obiettivo dando alle immagini quel significato artistico che il colore può distorcere, confondere, se non addirittura nascondere.
La differenza più evidente tra la fotografia a colori e quella in bianco e nero sta soprattutto nel fatto che con il b/n è possibile dare allo scatto un senso più profondo. L’assenza del colore riesce a imporre all’immagine un fascino particolare, un aspetto che si pone ben oltre la concezione temporale e che quindi rende eterno quell’attimo. E non è una moda, non è il solo piacere dell’antico. Lasciamo perdere gli intellettuali della fotografia, l’utilizzo del bianco e nero per molti rappresenta il miglior modo, se non l’unico, di esprimere ed esternare in maniera artistica il proprio mondo interiore. Si tratta di una precisa scelta stilistica, che si può definire una filosofia personale rappresentata attraverso le immagini.
Le foto a colori riescono a distinguere, a far emergere ogni singolo elemento che compone la realtà del visibile; il bianco e nero mostra ciò che l’occhio umano non riesce a percepire, dona all’osservatore atmosfere che si trasformano immediatamente in emozioni, in suggestioni. Se i colori consentono di mettere in mostra la realtà oggettiva, con il b/n si riesce a trasfigurare la realtà stessa facendola diventare una proiezione dell’occhio dell’artista. Il colore mostra le cose per quello che sono, per come le vediamo. In pratica è il colore stesso – e in questo senso l’abuso della post-produzione ne è una conferma – che diventa protagonista dell’immagine. La fotografia in bianco e nero ha invece la potenza di essere molto più evocativa, di sottolineare (attraverso l’uso delle ombre e delle forme) la scelta stilistica e la concezione visiva che l’artista vuole dare della realtà. Basta osservare i lavori dei maggiori fotografi contemporanei del bianco e nero per rendersi conto che si tratta di una precisa scelta stilistica, di una filosofia personale che viene enunciata attraverso le immagini. Con il bianco e nero il fotografo ha la possibilità, e deve avere l’abilità, di intervenire sulla struttura dello scatto, richiede una maggiore attenzione alla composizione geometrica e alle diverse forme. Saranno le forme e le ombre, infatti, a fornire il senso dell’immagine. Serve dunque un maggiore impegno nella ricerca dello scatto perfetto, considerato che il colore non ne può essere il protagonista. Se la composizione sarà adeguata, allora lo scatto avrà la forza di esternare il senso dell’artista. Tutto il contrario di un eccessivo utilizzo dei colori, che coprono spesso anche imprecisioni nella composizione geometrica. La fotografia in bianco e nero non è solo uno stile, essa è la fotografia in senso assoluto.
Quale è il compito dell’artista se non trasformare la realtà attraverso l’obiettivo per aggiungere un senso ad elementi apparentemente senza vita.
D’apertura foto di Sebastiao Salgado; in alto a destra foto di Gianni Tassi; a sinistra foto di Gianni Berengo Gardin.
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