ROMA – “Una fotografia è un segreto che parla di un segreto. Più essa racconta, meno è possibile conoscere”, diceva Diane Arbus, fotografa statunitense di origini russe. La fotografia è una vera arte che sa, spesso, catturare l’attimo e renderlo immortale. In questi giorni c’è uno scatto a dir poco meraviglioso per il messaggio che trasmette, per quello che ci offre, per la realtà dall’altra parte del mondo che ci fa vedere.
“Reading child” è il nome dello scatto che ha immortalato un bambino sul bordo di un cassonetto dell’immondizia, vestito miseramente, con lo sguardo assorto e rapito sulle pagine di un libro. Nell’epoca dove detta legge internet con tanto di cellulari super tecnologici, questo ragazzino è diventato, suo malgrado e grazie ad una fotografia, il ritratto delle bellezza del cartaceo, della lettura. L’immagine lo ha consacrato alla storia grazie allo scatto dell’ingegnere libanese Rodrigues Mghames, ed ha fatto il giro del web. Il bambino ha 10 anni, si chiama Hussein, è un profugo siriano e ci sta dando l’idea di qualcosa che stiamo perdendo: il valore di un libro, la forza che può rivelarsi in qualsiasi momento, situazione, epoca.
Come tanti suoi connazionali è fuggito, insieme ai suoi familiari, dalla Siria per trovare rifugio in Libano. Ha dovuto abbandonare la scuola e trascorre il tempo raccogliendo le cose che trova per strada e che gli possono essere utili per sopravvivere. Proprio come ha fatto quando ha trovato un libro nel cassonetto dell’immondizia ed ha iniziato a leggerlo.
Secondo le stime dell’Onu, sono oltre 6 milioni, i civili siriani che vivono nei Paesi limitrofi, in tendopoli, accampamenti ed abitazioni di fortuna in Turchia, Giordania e Libano, in condizioni di grande precarietà. Hussein legge, nonostante le avversità, l’orrore della violenza, la disperazione. Rodrigues Mghames, l’autore dello scatto, ha vinto un premio e inoltre (ed è questa l’altra bella faccia di questa significativa medaglia) il concorso Xposure si è offerto di sponsorizzare l’educazione del bambino rifugiato e in collaborazione con The Big Heart Foundation, l’istruzione di Hussein sarà sponsorizzata fino al completamento.
Laura Ciulli
Lascia un commento