ROMA – Il chioccolìo dell’acqua che scorre nelle fontane avvolge di fascino e coglie di sorpresa i visitatori di tutto il mondo, sia nelle grandi piazze che nei piccoli vicoli di Roma. Le fontane della Capitale dimostrano come i romani abbiano sempre avuto una gran passione per le acque pubbliche, dagli acquedotti alle terme, e come, dopo i secoli della decadenza, tale passione si sia esternata nella costruzione delle numerose fontane (oltre 2.000) che ancora oggi ornano vie e piazze.

Palazzo Madama

A pochi passi da palazzo Madama, situata in via degli Staderari, tra il Pantheon e piazza Navona, ha il suo enorme fascino la Fontana dei Libri. Fu realizzata, nel 1927, da Pietro Lombardi, e la sua edificazione faceva parte di un progetto del Comune di Roma che intendeva creare simboli urbani a ricordo degli antichi rioni e dei mestieri scomparsi, per rimpiazzare i “nasoni” in ghisa, le note fontanelle con la caratteristica forma cilindrica. Nel centro storico ne sono installati oltre 200 e circa una novantina tra fontane e fontanelle artistiche dalle quali sgorga sempre acqua potabile.

Via degli Staderari a Roma

Nel quartiere degli staderari, che hanno dato il nome alla via, in cui avevano le loro botteghe, c’erano appunto i fabbricanti di bilance a stadera, quelle con un piatto solo e un peso contrapposto. La Fontana dei Libri è posta nel Rione Sant’Eustachio, è legata al vecchio nome della strada che originariamente si chiamava via dell’Università, in riferimento all’antico palazzo della Sapienza, sede dell’Ateneo, poi trasferita nel Rione Trastevere. La fontana è racchiusa in una nicchia e presenta una testa di cervo – proprio l’emblema del Rione Sant’Eustachio – tra quattro libri antichi collocati su due mensole laterali. L’acqua sgorga da due cannelle a forma di segnalibri e dai due tomi superiori, a simboleggiare il sapere che fluisce senza sosta dalla grandezza dei libri.

La Fontana dei Libri

I libri antichi ricordano l’antica Università della Sapienza; la fontanella si trova infatti nel muro laterale del Palazzo della Sapienza, ove attualmente ha sede l’Archivio di Stato. Al di sopra si trova il simbolo della famiglia Medici, proprietaria di Palazzo Madama, situato di fronte alla fontanina. Al centro della fontana si legge la scritta latina “S. EVSTACCHIO – R IV”. Questa incisione dovrebbe corrispondere al nome e alla numerazione dei Rione, ma essa è sbagliata, perché il Rione Sant’Eustachio è l’VIII e non il IV.

E questo è il bello di camminare tra le strade di Roma, sentire l’acqua che sgorga sempre fresca, berne piacevolmente un sorso, ritrovare il sorriso e continuare ad osservare la Capitale.

Claudia Gaetani