VITERBO – Il talento e la creatività sono doti innate nell’uomo, ciascuno di noi infatti può avere una capacità particolare nel fare una determinata cosa rispetto ad altri ma a volte, per una serie di motivi, non si riesce ad esprimerla fino in fondo e a manifestarla come si vorrebbe. In alcuni casi invece può accadere che la genialità e l’estro non si riesca proprio a tenerli a freno e allora, se si ha la fortuna di essere capiti e assecondati, si può addirittura trasformare la capacità creativa in successo, come è capitato a Joe Whale, un bambino inglese di dieci anni con la passione sfrenata per disegnare scarabocchi.
Sin da piccolo infatti Joe Whale manifestava di amare il disegno e nella propria personalissima visione estrosa ogni superficie rappresentava uno spazio da riempire con i suoi scarabocchi rigorosamente tracciati con un pennarello nero. Tutte le figure e i personaggi raffigurati nei disegni sono frutto della sua fantasia: bambini, vampiri, mostriciattoli, automobili, palazzi, palloni, alberi, frutta, tutti attaccati l’uno all’altro, senza spazi vuoti in modo da riuscire a popolare completamente la superficie disponibile con uno stile particolare e inconfondibile. L’unico vezzo è che nei suoi disegni non manca quasi mai di rappresentare se stesso, Doodle Boy, un bambino stilizzato con gli occhiali da sole neri ed un ciuffo biondo sulla testa, proprio come si vede lui.
La sua passione però gli ha procurato qualche problemino durante le lezioni scolastiche perché il fatto di disegnare quasi in maniera compulsiva lo portava a distrarsi continuamente, ma qualche sonora sgridata e i consigli degli insegnanti hanno convinto i genitori ad iscriverlo a un corso d’arte che gli ha aperto le porte al successo. “Joe è un bambino di grande talento, va bene a scuola e pratica sport ma il disegno è sicuramente la sua più grande passione – racconta il padre -. A scuola era frustrato per la poca libertà espressiva che gli era concessa, quindi scarabocchiava sulla lavagna, sui tavoli, sui quaderni e su qualsiasi superficie avesse a disposizione. Per questo abbiamo deciso di iscriverlo a un corso d’arte. Dopo che aveva iniziato a frequentare il corso la sua insegnante ci ha chiesto se fosse possibile pubblicare il suo lavoro su Instagram affinché tutti potessero vederlo e subito dopo abbiamo ricevuto la telefonata da parte del proprietario del ristorante ‘Number 4’ di Shrewsbury, in Inghilterra, con la richiesta di ingaggiare Joe affidandogli la decorazione della loro sala da pranzo”.
“Quando siamo entrati nella grande sala del ristorante — prosegue il papà – e ho visto cosa volevano che facesse, ho pensato: a Joe non piace duplicare i disegni, quindi come farà a riempire un muro così grande senza dover ripetere i suoi scarabocchi? Invece Joe si è scatenato, non ha avuto paura delle dimensioni dello spazio. È stato incredibile vederlo all’opera, sono rimasto meravigliato”. Il lavoro è stato eseguito dal piccolo Joe nel giro di qualche settimana, utilizzando solo un semplice pennarello e disegnando a mano libera, seguendo solo il proprio istinto e senza schizzi preparatori.
“Quando il murale di Doodle Boy è stato completato, Joe è diventato una celebrità non solo nella nostra cittadina ma anche su Instagram e sul suo sito web che abbiamo rapidamente creato e dove addirittura vende magliette, stampe e piccoli oggetti decorati con i suoi disegni. I soldi – conclude il signor Whale – serviranno per permettergli di proseguire gli studi per la sua educazione artistica e tra qualche anno al pagamento dell’università”. Joe ora ha ufficialmente un nome d’arte, The Doodle Boy, e un proprio sito web dotato di shop online: nella visione del suo futuro c’è l’idea di continuare a creare scarabocchi.
Bisogna sempre incoraggiare e sostenere le passioni perché è nell’entusiasmo che è nascosta la chiave del successo. “Ehi… mi chiamo Joe e sono anche conosciuto come ‘The doodle Boy’- così si presente il giovane artista sulla home del suo sito web -. Ho dieci anni e vivo a Shrewsbury nel Regno Unito e la cosa che preferisco fare è scarabocchiare e quando scarabocchio mi sento la persona più felice del mondo”.
Buona fortuna, piccolo Joe.
Paolo Paglialunga
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