MILANO – La cultura del caffè in Italia rappresenta un pilastro fondamentale dell’identità nazionale, un rito quotidiano che si intreccia con la storia, l’arte e le tradizioni sociali del Paese. Questa bevanda, più di ogni altra, ha saputo creare intorno a sé un vero e proprio culto, fatto di gesti, parole e luoghi che ne celebrano l’essenza. Tra questi, i caffè letterari occupano un posto d’onore: rappresentano, infatti, un punto d’incontro tra la tradizione del caffè e la vita culturale delle città.

Luoghi storici come il Caffè San Marco a Trieste sono esempi emblematici di come questi spazi abbiano giocato un ruolo cruciale nell’arte e nella letteratura, ospitando figure di spicco come James Joyce e Italo Svevo. Questi caffè continuano a essere centri di vita culturale, organizzando eventi, letture e dibattiti che attraggono intellettuali e artisti.

La tradizione del caffè in Italia ha origini antiche, risalenti al XVI secolo, quando questa bevanda esotica iniziò a diffondersi tra le corti e l’aristocrazia europea. Tuttavia, è nel tessuto urbano delle città che ha trovato la sua massima espressione, e il rituale del caffè espresso al banco è diventato un simbolo dell’italianità nel mondo. Nonostante il forte legame con la tradizione, il settore del caffè è aperto all’evoluzione e al rinnovamento, come dimostra l’iniziativa “A Cup of Learning” a Napoli.

Questo progetto innovativo, nato dalla collaborazione tra Lavazza e CESVI, rappresenta un esempio concreto di come la cultura del caffè possa diventare un catalizzatore per il cambiamento sociale, offrendo nuove prospettive ai giovani attraverso un percorso formativo di eccellenza. L’obiettivo è duplice: da un lato, valorizzare e trasmettere la ricca eredità culturale legata al caffè; dall’altro, fornire strumenti pratici e teorici per affrontare il mercato del lavoro con competenze specifiche e richieste.

“A Cup of Learning” si rivolge in particolare ai giovani in situazioni di vulnerabilità, identificando nella formazione professionale un mezzo efficace per favorire l’inclusione sociale e lavorativa. Attraverso un curriculum che spazia dalla selezione dei chicchi di caffè alla loro corretta torrefazione, dalla maestria nella preparazione di espresso e cappuccino fino alle moderne tecniche di latte art, i partecipanti acquisiscono una conoscenza approfondita del settore. Questa iniziativa non solo mira a ridurre la disoccupazione giovanile a Napoli ma si propone anche di elevare lo standard qualitativo del servizio caffetteria, promuovendo un’immagine innovativa e professionale del barista.

Inoltre, si inserisce perfettamente nella filosofia di sostenibilità e responsabilità sociale che caratterizza l’impegno di Lavazza. Educare i giovani baristi sull’importanza delle pratiche responsabili, dalla scelta di chicchi prodotti eticamente alla gestione eco-sostenibile dei locali, significa promuovere un modello di business che rispetti l’ambiente e le persone. Questo approccio si allinea agli obiettivi di sviluppo sostenibile promossi dal’ONU, dimostrando come il settore del caffè possa contribuire attivamente alla realizzazione di un futuro più equo e sostenibile.

Caffè letterario

“A Cup of Learning” si distingue, quindi, come una proposta all’avanguardia che coniuga tradizione e innovazione, offrendo ai giovani di Napoli non solo una formazione professionale di alto livello ma anche una preziosa opportunità di crescita personale e sociale. Con il sostegno di Lavazza e CESVI, il progetto si pone come un modello replicabile che possa stimolare lo sviluppo economico e sociale, arricchendo la cultura del caffè con nuovi talenti e dimostrando che è possibile costruire un futuro migliore attraverso la valorizzazione delle proprie radici culturali e l’apertura all’innovazione.

Ivana Tuzi