/, Cultura, Sezione 8/L’importanza dei buoi nella civiltà contadina

L’importanza dei buoi nella civiltà contadina

di | 2018-06-30T14:40:17+02:00 1-7-2018 6:35|Attualità, Cultura, Sezione 8|0 Commenti

ACQUAPENDENTE (Viterbo) – Presentato ad Acquapendente, nell’ambito della rassegna “Aperitivo in Biblioteca”, il libro “Viaggio nella civiltà contadina. I buoi e il carro” di Antonio Quattranni (Annulli Editori). Durante l’incontro, oltre all’autore, sono intervenuti l’ex sindaco aquesiano Tolmino Piazzai,  Danilo Monarca dell’Università della Tuscia, i rappresentanti di Coldiretti e Confederazione italiana agricoltori,

Il bue è stato per lunghissimo tempo “il compagno dell’uomo nel lavoro dei campi”, come scrive Varrone, e altrettanto afferma Columella, che lo definisce “il più laborioso compagno dell’uomo”. I buoi aggiogati hanno caratterizzato per secoli, con le loro doti di potenza e mansuetudine, l’attività agricola e con essa l’insieme della realtà rurale, dividendo l’esistenza quotidiana con i contadini che li “governavano”, li chiamavano con un nome proprio e li reputavano risorsa di grande valore, perché costituivano l’indispensabile forza motrice del carro e di altri attrezzi. Buoi da lavoro e carri agricoli sono ormai scomparsi, ma tuttavia questi animali sono ancora presenti nella nostra quotidianità, basti pensare a numerose espressioni come “mettere il carro davanti ai buoi”, “chiudere la stalla quando i buoi sono scappati”, “popolo bue”, “moglie e buoi dei paesi tuoi”.

Il volume di Quattranni si compone di due parti: nella prima si rintracciano, a partire dagli elementi mitologici e rituali, gli aspetti caratterizzanti e identificativi della presenza dei bovini nella civiltà del Mediterraneo e poi in particolare dei buoni nel mondo contadino; nella seconda si ricostruisce l’evoluzione della trazione animale dalla preistoria al carro agricolo in uso fino al secolo scorso. Di particolare interesse è la permanenza di conoscenze e pratiche relative al lavoro e al rapporto con i buoi, una cultura materiale che i contadini hanno tramandato per millenni pressoché intatta e che fino a circa cinquant’anni fa era ancora ben presente nel vissuto quotidiano.

Antonio Quattranni si è laureato in lettere all’Università di Perugia e ha conseguito il perfezionamento in didattica dei beni culturali presso l’Università di Roma Tre. E’ stato borsista al Polonicum di Varsavia e all’Istituto Puskin di Mosca. E’ insegnante e giornalista pubblicista. Ha collaborato con riviste e quotidiani ed è autore di varie pubblicazioni riguardanti storia, antropologia e didattica del territorio, in particolare della Tuscia e della civiltà contadina.

Nella foto di copertina, il libro di Antonio Quattranni

Lascia un commento

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi