Riccardo Fabbriconi: chi era costui? “Un aiutino, per favore…”, si diceva durante i quiz che riempivano la monocorde programmazione delle prime radio libere fatta di musica d’ogni genere. E l’aiutino arrivava sotto forma di suggerimento o addirittura dando le prime lettere della parola vincente. L’improvvisato conduttore in quest’ultimo caso avrebbe detto “Bla…”. A questo punto la risposta è facile: Blanco, bresciano di vent’anni (compiuti qualche giorno fa), protagonista di una ignobile scenggiata sul prestigioso palco del Festival di Sanremo.
Il signor Fabbriconi aveva guadagnato un po’ di gloria vincendo lo scorso anno la medesima rassegna canora in coppia con Mahmood con la canzone “Brividi”. Successo che aveva consentito all’inedito duo di rappresentare l’Italia all’Eurovision Song Contest di Torino dove si erano classificati al sesto posto. Come premio e riconoscimento, i due sono stati chiamati quest’anno a riproporre nuovamente il brano all’Ariston; non solo, ma come ulteriore (e immeritata) gratificazione al giovanotto è stato anche consentito di presentare il suo ultimo disco “L’isola delle rose”. E proprio durante quest’ultima esecuzione, è avvenuto il fattaccio.
Per un problema tecnico, il giovincello non aveva il ritorno negli auricolari; tale inconveniente lo ha mandato in bestia così tanto da trasformare l’esibizione in una vergognosa gazzarra durante la quale ha distrutto gli arredi floreali, la scenografia e tutto ciò che gli capitava a tiro. Davanti agli schermi c’erano in quel momento diversi milioni di telespettatori. La perfomance ha sorpreso lo stesso Amadeus, anche se va detto che malevole voci sussurrano che il conduttore e direttore artistico fosse al corrente che qualcosa sarebbe successo durante l’esibizione. Non ci sono elementi che possano suffragare tale ipotesi, certamente nessuno si aspettava una tale, ingiustificata violenza.
Ma “lo spettacolo deve continuare” e infatti, non senza qualche palese imbarazzo, la gara è proseguita fino a tardissima ora. Il giorno dopo, nella consueta conferenza stampa, Amadeus ha riferito di aver ricevuto una telefonata in cui il signor Riccardo si scusava. Poi, una sorta di lettera aperta in cui ribadiva di essersi pentito, attribuendo l’accaduto ad un momento di follia dovuto alla giovane età. Avrebbe dovuto farlo di persona, mettendoci la faccia, ma questi sono particolari che non varrebbe nemmeno la pena sottolineare. Il suo staff deve avergli evidentemente consigliato un profilo basso per cercare di far dimenticare in fretta la faccenda.
E invece non si può e non si deve dimenticare quanto è accaduto. Innanzitutto, vale la pena ricordare che Iva Zanicchi (sessant’anni di carriera) ha candidamente confessato di non aver mai avuto bisogno degli auricolari per cantare: se si hanno doti canore, si asolta la musica dal vivo e si canta. Evidentemente il giovanotto in questione non ha particolari qualità. E questo rende ancor più inspiegabile il successo che lo ha baciato.
Proprio in questi giorni, un gruppetto di ragazzini che frequenta un istituto comprensivo di Guidonia (in provincia di Roma) si è reso protagonista di atti di vandalismo nella scuola: sono entrati e hanno sfasciato tutto quello che si poteva, provocando danni per migliaia di euro. Sono stati individuati e denunciati al Tribunale dei minorenni, davanti al quale dovranno rispondere di diversi reati. Quindi il loro gesto avrà conseguenze di carattere penale, oltre ai provvedimenti disciplinari che saranno adottati dall’istituzione scolastica e ai danni che saranno a carico dei loro genitori. E se qualcuno distrugge le fioriere per strada e viene individuato,, non è ugualmente soggetto alle sanzioni previste?
Quindi, se la legge è davvero uguale per tutti, anche il signor Blanco dovrà essere chiamato a pagare i danni provocati, compresi soprattutto quelli di immagine. E la Rai che organizza la manifestazione dovrebbe sanzionarlo anche con un congruo allontanamento dagli schermi televisivi; come pure dovrebbero adottare simile comportamento anche le emittenti tv e radio private. Perché la giovane età non può giustificare quanto è accaduto, perché il fatto di essere diventati (a torto o a ragione) personaggi pubblici impone ancor più raziocinio ed educazione in ciò che si dice e in ciò che si fa. Perché certi esempi, se rimangono senza conseguenze, inducono all’emulazione.
Per fortuna, non tutti i ragazzi appartengono alla categoria degli incivili. L’altro giorno, chi scrive ha avuto la fortuna di incontrare e intervistare un diciottenne di Viterbo: frequenta il quinto liceo scientifico e le sue giornate sono scandite dalle lezioni a scuola, dai compiti, dagli allenamenti quotidiani e dalle partite ufficiali (almeno due a settimana). Dopo la maturità, si iscriverà all’Università La Sapienza per frequentare i corsi di ingegneria biomedica, avendo già superato i test di ammissione. Alla domanda se avesse qualche hobby o altra passione, ha candidamente risposto di non averne proprio il tempo.
Il signor Riccardo Fabbriconi ne prenda atto e impari. Se può.
Buona domenica.
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