ROMA – Finalmente una buona notizia per gli italiani: sono i più longevi d’Europa. Il dato, particolarmente significativo, emerge dal Rapporto Osservasalute 2018 a cura dall’Osservatorio nazionale sulla salute nelle Regioni italiane, un progetto dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma con la direzione scientifica di Alessandro Solipaca e la direzione di Walter Ricciardi, ordinario di Igiene generale e applicata alla Cattolica.
Il risultato del Rapporto non può che far piacere anche se, come confermato dal Rapporto stesso, la popolazione del Belpaese (non abbandonando le cattive abitudini come fumo, alcool e vita sedentaria) è più soggetta a malattie croniche nella fase della terza età rispetto agli altri cittadini europei; insomma gli italiani vivono più a lungo ma spesso la qualità della vita durante la vecchiaia risulta peggiore se confrontata con quella delle altre popolazioni europee.
Il nostro Paese, anche secondo i dati Eurostat, detiene il primato europeo di aspettativa di vita con 81 anni per gli uomini (quasi 3 in più rispetto alla media europea, ferma a 78,2 anni), mentre per le donne siamo al terzo posto (85,6 anni) preceduti solamente da Spagna (86,3anni) e Francia (85,7 anni) con la media europea stabile a 83,6 anni. Altro dato davvero positivo per il nostro Paese è quello che ci vede tra le nazioni con la più bassa mortalità neonatale e infantile a livello mondiale, ciò è dovuto principalmente alla prevenzione, alle cure e all’assistenza sanitaria di altissimo livello per questo settore rispetto alla media del resto del mondo.
Per quanto riguarda invece la graduatoria delle regioni dove si registra la più elevata aspettativa di vita, dal Rapporto Osservasalute risulta che le Marche salgono sul gradino più alto del podio mentre alla Campania appartiene il dato più basso in assoluto. Uno dei segreti per risultati così positivi può essere individuato in un’alimentazione più sana e corretta a tavola, grazie alla dieta mediterranea e ai prodotti del nostro territorio. Tanto per fare un esempio, in Italia facciamo uso ancora adesso per i nostri pasti principali di verdura e frutta fresca, pasta, pesce, prodotti di stagione e l’utilizzo dell’ottimo olio extravergine di oliva proveniente dalle nostre aree mentre nelle cucine e nei cibi del resto d’Europa vengono frequentemente utilizzati grassi di origine animale.
Ci sono però ancora ampi margini di miglioramento da effettuare per quanto riguarda la lotta al fumo, all’alcool e all’obesità dovuta principalmente alla scarsa attività fisica: i dati del Rapporto, infatti, evidenziano come ci siano ancora circa 22,4 milioni di sedentari, pari al 38,1% della popolazione italiana. Siamo il popolo più longevo d’Europa e se miglioreremo con volontà e costanza nell’attività fisica, evitando eccessi di fumo e alcool, riusciremo ad avere una migliore qualità della vita anche nella fase della terza età in modo da ottenere benessere salutare, fisico e raggiungere quei Paesi che in questo settore sono ancora avanti.
Paolo Paglialunga
Bene con grande piacere prendo atto del miglior risultato per longevità. …era però ovvio che …sull’onda della lotta al fumo e all’alcool …i commenti fossero incentrati sulla necessità di demonizzare i vizi……personalmente non sono sedentaria e neanche un alcolista…..si fumo…fumo molto …e mi piacerebbe svegliarmi un giorno senza sentirne più il bisogno. …
Io sono però molto fatalista e non ritengo il.fumo la sola più grande causa di danni alla salute….vorrei smettete di fumare solo.per non finanziare più la grande industria del tabacco e soprattutto lo Stato…che mentre si nasconde dietro la lotta al fumo…incassa moltissimo sulle spalle di quei demonizzati fumatori