ROMA – Arriva per la prima volta in Italia una nuova proposta dell’Università eCampus che fa già discutere. Nell’anno accademico 2019/20, nella Facoltà di Giurisprudenza parte un corso di laurea in Scienze della comunicazione (e fin qui nulla di nuovo, ma è legato al nome finale attribuito al triennio del percorso formativo che si sollevano le perplessità nell’opinione pubblica: Influencer (in italiano colui che influenza). Per dovere di cronaca è giusto ricordare che l’idea era già stata lanciata lo scorso anno dall’Università Autonoma di Madrid con il nome di “Intelligence Influencers: Fashion & Beauty”.
Quest’anno l’Università eCampus la propone in Italia puntando a formare un profilo professionale seguito e ammirato da molti giovani anche se non ancora riconosciuto ufficialmente come una vera professione. Sui social network questa notizia è stata accolta con scetticismo e ironia ed in molti hanno espresso pareri negativi visto che i maggiori Influencer italiani non hanno conseguito alcun titolo di studio specifico per arrivare a svolgere questa attività, divenendo star del web principalmente grazie all’intraprendente ed intelligente utilizzo dei social stessi o perché provenienti dal mondo patinato della Tv e dello sport, come Cristiano Ronaldo testimonial proprio per eCampus.
La didattica del primo anno del corso di laurea in Scienze della comunicazione – Influencer prevede i seguenti insegnamenti: Estetica della comunicazione (12 crediti formativi), Informatica (6 CFU), Organizzazione Aziendale (6), Semiotica e filosofia dei linguaggi (12), Sociologia e processi economici (12), Tecnica, Storia e linguaggio dei mezzi audiovisivi (12). Negli anni seguenti il corso diverrà ancora più impegnativo con esami in Diritto dell’informazione e della comunicazione, Metodologia della ricerca sociale, Psicologia della moda e del lavoro, Diritto privato e altro ancora. Insomma una laurea complessa e per niente banale ma che soprattutto grazie all’idea di formare i futuri Influencer, come titola il nome del corso, potrebbe facilmente trarre in inganno centinaia e centinaia di giovani affascinati solo dall’idea di seguire le orme delle più famose icone del web non appena conseguita la laurea.
Ad avanzare qualche perplessità su questa nuova esperienza formativa ci ha pensato il Codacons con un esposto alla Procura della Repubblica e al Ministero dell’Istruzione affinché si valuti la correttezza dell’operazione proposta dall’università telematica anche in virtù del costo del corso non proprio economico (si parla di circa 4.000 euro annui). “Abbiamo deciso pertanto di fare luce su questo nuovo corso di laurea – spiega il Codacons – affinché vengano avviate indagini mirate sull’iniziativa dell’università telematica per quella che sembra più una operazione di marketing che una vera e propria offerta formativa per gli studenti, rischiando tra l’altro di illudere i più giovani circa i risultati conseguibili grazie a tale corso”.
Secondo il Codacons l’operazione potrebbe illudere i giovani con il miraggio di formare la nuova figura dell’Influencer e con il sogno di diventare le nuove star dei social network ispirandosi all’esempio di personaggi già noti come Chiara Ferragni. Vale la pena rimarcare che attualmente la figura dell’Influencer non è stata ancora professionalmente riconosciuta né regolamentata. Spesso chi svolge questo ruolo viene criticato e giudicato di cattivo esempio per le scelte eccessive e talvolta discutibili ma è altrettanto vero che ormai un influencer con grande seguito di pubblico è ambito da enti, società e agenzie pubblicitarie e quindi è in grado (volenti o nolenti) di influenzare le scelte del mercato per gli acquisti e non solo.
Proprio per questo probabilmente il corso di laurea in Scienze della Comunicazione proposto da eCampus, con il suo percorso ad hoc, si propone di colmare il vuoto formativo con delle precise competenze di marketing e della comunicazione, che poi riesca a creare delle nuove star del web e delle figure di successo in grado di influenzare le scelte di mercato sarà tutto da dimostrare negli anni a venire. Non sentivamo la mancanza di questo nuovo corso di studi ma di certo speriamo che in futuro ci sia meno improvvisazione e più professionalità per chi si metterà in gioco nel ruolo di influencer anche se alla fine, come è giusto che sia, ognuno di noi deciderà autonomamente se voler essere influenzato o meno nelle proprie scelte. Staremo a vedere.
Paolo Paglialunga
Penso che le facoltà esistenti rispondano alle esigenze richieste per la formazione nel campo della comunicazione, senza il bisogno quindi di una ulteriore offerta formativa
Per quanto mi riguarda siamo gia troppo influenzati subdolamente da cliché dagli spot pubblicitari e politici e dagli atteggiamenti più o meno emulato
Ecampus avrà sicuramente cavalcato l’onda del momento ma non posso giudicare chi vuole crearne una professione tra l’altro ricercata
Spero solo che quest’onda non ci porti tutti cosi in alto da non avere più nessuno con i piedi per terra.