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In Umbria sta arrivando il museo dei puzzle

di | 2024-01-05T17:50:12+01:00 7-1-2024 5:05|Attualità, Sezione 2|0 Commenti

PERUGIA – L’Umbria, cuore verde d’Italia, è una piccola regione, ma è anche terra di meraviglie e di curiosità. L’ultima promette di portarla una coppia di statunitensi della Florida, Roxane e George Miller, che, in viaggio di piacere, si è innamorata di Panicale e del suo panorama che si affaccia sul Lago Trasimeno, ed ha acquistato l’antico castello medioevale (trasformato in caserma delle truppe napoleoniche durante il regno d’Italia del grande Corso) ed un albergo ristorante attiguo e ha espresso l’intenzione all’amministrazione comunale di volervi installare una mostra, davvero originale, di centomila pezzi di rompicapo e puzzle. Con la creazione di un Centro Internazionale del settore. Cose da far perdere la cognizione del tempo a grandi e piccini.

Roxane e George Miller

Per ora è arrivato solo il primo container nel paese dal paesaggio dolce e rilassante sul Lago. Appena sarà pronto – visto che in questa fase si è solo ai preliminari del progetto – se ne parlerà più diffusamente. Tuttavia nello spazio di cinquanta chilometri o poco più insistono altri musei e collezioni molto insolite. A Pietrafitta, sempre nel comune di Panicale, è attivo il museo “Luigi Boldrini”, di livello europeo per il suo comparto, in cui sono esposti reperti paleontologici di tutto interesse: scheletri di animali preistorici quali elefanti, rinoceronti, la tigre coi denti a sciabola, vari tipi di cervi tra i quali uno, fino ad allora sconosciuto, molto grande, chiamato scientificamente “megaloceros Boldrini”, dal nome del caposquadra scopritore ed altri animali scomparsi nel corso evolutivo del nostro pianeta. Qui, fino a qualche decennio fa, operava una miniera di lignite e Boldrini coltivò l’idea di salvare queste testimonianze, seguito dopo una iniziale resistenza, dai manager dell’azienda.

Roxane Miller

A Ponte di Ferro di Gualdo Cattaneo, altra località in cui si sfruttava una cava di lignite, è stato aperto il parco “G. Antonelli”, in cui non solo si può vivere una emozione di viaggiare su un trenino, ma anche avvicinarsi e carezzare caprette ed altri animali, visitare e magari utilizzare il laghetto della pesca, o sgranare gli occhi davanti al museo dei trattori e della auto storiche. Ad Assisi un altro museo paleontologico di fossili persino di 180 milioni di anni fa recuperati lungo i crinali del Monte Subasio, una volta sotto il livello del mare: qui si possono osservare ammoniti della Corniola e del rosso Ammonitico (risalenti al Giurassico inferiore).

George Miller

Più in alto a Città di Castello il Museo “Malakos” in cui vengono presentati nelle teche qualcosa come tremila esemplari di splendide conchiglie, provenienti da ogni parte del mondo (Australia compresa). Ci vorrebbe più spazio per parlare dei musei del mondo contadino umbro sparsi in tutto il territorio: eccentrico il museo etnologico del Ciarlatano di Cerreto di Spoleto o etnologico di Sellano o quello ancora della Canapa di Sant’Anatolia di Narco, tre comuni della suggestiva, già di per se stessa, Valnerina.

Alcune della conchiglie esposte nel Museo “Malakos” a Città di Castello

Tutto bene dunque? No, affatto: l’Umbria ha perso l’occasione di contare sul più bel museo delle bambole, sogno dell’imprenditore Leonardo Servadio (fondò il marchio “Ellesse”), che aveva acquistato nel 1999 a Stoccolma in Svezia dal collezionista Peter Plunky qualcosa come undicimila bambole ed accessori vari (per un totale di 34mila pezzi). Servadio avrebbe voluto aprire il suo museo nel capoluogo umbro, ma nonostante gli sforzi, non ci riuscì. E allora nel 2005 vendette tutto (per poco meno di 5 milioni e mezzo alla città di Roma, sindaco Veltroni, “pronta – dissero i componenti della giunta capitolina – a pensarci loro…”). Ebbene, da allora le bambole e gli accessori sono chiusi, probabilmente impolverati ed abbandonati, in un magazzino di via Ostiense. L’occasione perduta (da Perugia prima, dalla capitale poi) di poter contare sul più ricco e bel museo delle bambole d’Europa.

Elio Clero Bertoldi

Nell’immagine di copertina, il castello di Panicale dove nascerà il museo di rompicapo e puzzle

 

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