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In camper vacanze sempre nuove

di | 2019-07-28T06:22:01+02:00 28-7-2019 6:15|Attualità, Sezione 4|0 Commenti

NAPOLI –  “La prima volta che ho noleggiato un camper è stato durante un viaggio negli Stati Uniti. E’ stata un’esperienza unica, che posso riassumere in due parole: libertà e autonomia”. Ecco riassunta la vacanza in camper: libertà e autonomia, ma sempre nuova e condita da una buona e ricca dose di accortezze, precauzioni e tanta passione. Il camper è, in sostanza, una casa mobile su quattro ruote, meglio, su una macchina. L’attenzione che si deve avere, quindi, non è soltanto sull’abitacolo ma anche sulla struttura meccanica che lo supporta. Bisogna che, in linea di massima, non soltanto la macchina sia a posto (olio, gomme, controllo, assicurazione, fari, ecc.) ma anche nella casa mobile tutto sia funzionante. Si comincia con il verificare i serbatoi dell’acqua, poi la cucina, quindi il gas con le bombole in dotazione, il frigo, le lampadine, il bagno, gli scarichi, gli oblò, le guarnizioni…

Si comincia, dopo mesi di stasi del camper, a rivedere tutto ciò che serve. Cavo di alimentazione della corrente, tubo per l’approvvigionamento idrico, una tanica per acqua potabile da 10 litri, cunei di livellamento che servono a compensare le imperfezioni della pendenza del terreno. Cassetta attrezzi e ricambi. Un po’ di viti da legno di diverse dimensioni per riparare al volo un’antina, del materiale elettrico assortito, una pompa dell’acqua di scorta, fascette stringitubo e da elettricista, la solita bomboletta di olio spray mille usi e una trousse di attrezzi assortiti: chiavi, brugole, pinze, cacciavite e via dicendo. Antenna per la televisione, DVD se il tempo è uggioso, musica e riviste.

Per le scorte alimentari ci sono due scuole di pensiero. Alcuni prima di partire caricano il camper come se dovessero attraversare il deserto del Sahara, altri preferiscono acquistare i prodotti in loco. La seconda ipotesi contribuisce a valorizzare la figura del camperista come turista “attivo” nel costruire la ricchezza dei luoghi che visita. E’ meglio, quindi, concentrarsi sulla base: sale, spezie, condimenti, detersivi e qualche scatoletta per fronteggiare le “emergenze”, cercando, invece di assaporare i prodotti locali.

Stoviglie: un set di pentole da campeggio. Assolutamente pollice verso vetro e porcellana per piatti e bicchieri. Pesano e si rompono con grande facilità.

La problematica del vestiario, poi, è importante visto che gli spazi ridotti suggeriscono di tendere verso abiti pratici in grado di far fronte a mutamenti climatici repentini e con un numero sufficiente di cambi da non costringere a fare un bucato ogni giorno.

Bisogna, quindi, pensare ai passatempo: durante le vacanze si riscopre il tempo per dedicarsi ad attività che di solito ci neghiamo nella routine quotidiana. La riscoperta della lettura di libri, dei giochi di carte o da tavolo con tutta la famiglia è assai divertente e rilassante.

Possibilmente sono da preferire passatempi che favoriscano un maggior contatto con la natura. E’ bene, quindi, attrezzarsi di macchina fotografica, pinne, maschere per favorire la ripresa di momenti particolari e di un contatto con la natura che durante l’anno è mancato. Buona parte della vita da campo si svolge all’esterno del camper, quindi, dove è permesso, ci si può attrezzare di tavolo e sedie per vivere sotto la veranda.

Vita da camper: il più delle volte si torna, a casa, felicemente stanchi. Non è una vita da suggerire a chi ama comodità e riposo. E’ una vita fatta di continua attività e di imprevisti e il bello è proprio questo: il considerarsi vivi, in movimento. Cioè, mai tranquilli.

Innocenzo Calzone

Giornalista pubblicista, architetto e insegnante di Arte e Immagine alla Scuola Secondaria di I grado presso l’Istituto Comprensivo “A. Ristori” di Napoli. Ha condotto per più di 13 anni il giornale d’Istituto “Ristoriamoci”. Partecipa e promuove attività culturali con l’associazione “Giovanni Marco Calzone” organizzando incontri e iniziative a carattere sociale e di solidarietà. Svolge attività di volontariato nel centro storico di Napoli con attività di doposcuola per ragazzi bisognosi; collabora con il Banco Alimentare per sostenere famiglie in difficoltà. Appassionato di arte, calcio e musica rock.

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