Ce l’avete presente un palazzo alto 90 metri? Quasi un grattacielo. Allora immaginate un albero che raggiunge quell’altezza. Impossibile, direte voi, e dello stesso parere fino a poco tempo fa erano la quasi totalità dei ricercatori forestali. Si sono dovuti ricredere quando un gruppo di scienziati si è recato sul posto e li hanno misurati: una quindicina oltre i 70 metri, alcuni arrivano a 90.
Questi alberi giganteschi sono stati individuati e misurati nel cuore della foresta amazzonica. Veri e propri miracoli della natura, più alti del doppio delle piante record note fino ad oggi che tra l’altro svolgono un ruolo importantissimo nel ciclo globale del carbonio, avendo la capacità di stoccarne quantità sensibilmente superiori rispetto alle altre piante che si trovano nella stessa foresta.
A scoprire questi maestosi alberi è stato un gruppo internazionale guidato da ricercatori brasiliani dell’Istituto Federale dell’Amapá–Ifap e dell’Università Federale di Vales do Jequitinhonha e Mucuri, in collaborazione con colleghi delle università britanniche di Oxford, Cambridge e Swansea.
Nel 2016 l’Istituto Nazionale per la Ricerca Spaziale (Inpe) del Brasile ha iniziato a effettuare scansioni laser di vaste aree della foresta pluviale: 850 strisce di territorio lunghe 12 chilometri e larghe 300 metri. Dalle analisi dei dati è emerso che in sette di queste aree erano presenti alberi alti 80 metri, un dato che ha sorpreso i ricercatori perché i giganti della foresta amazzonica della specie “Angelim vermelho” (Dinizia excelsa) sono normalmente di 30 metri. Qualcuno ipotizzava un’altezza massima di 60 metri, non certamente come quelle poi rilevate dalle scansioni laser.
La maggior parte degli alberi giganteschi è concentrata lungo il fiume Jari, affluente settentrionale del Rio delle Amazzoni, un territorio impervio e inesplorato. La spedizione, guidata dai professori Eric Gorgens e Diego Armando da Silva, dopo giorni di difficile navigazione col supporto dei membri di una comunità locale, sono riusciti a raggiungere il campo base e gli alberi che sono subito stati analizzati e misurati. Non hanno esplorato tutte le zone di interesse ma hanno individuato almeno 15 alberi più alti di 70 metri, alcuni dei quali sfioravano i 90. Li hanno misurati con una tecnica tradizionale e rischiosa, ovvero salendo in cima e lasciando cadere una corda con tacche a ogni metro. I ricercatori sono convinti che questi alberi siano molto numerosi nelle zone inesplorate dell’Amazzonia (che occupa 7,7 milioni di chilometri quadrati, più dell’intera Unione Europea), ma non sanno come hanno fatto a raggiungere simili dimensioni. Ipotizzano che il motivo possa essere legato al fatto che si trovino lontanissimi dall’uomo e dall’urbanizzazione.
Piante così grandi, come indicato, giocano un ruolo significativo nel ciclo del carbonio. Un solo albero di questi può stoccare 40 tonnellate di carbonio, come centinaia di alberi più piccoli, ma occupando lo spazio di 20 di essi. Ciò significa che le capacità di immagazzinamento del carbonio della foresta amazzonica possano essere molto diverse da quanto stimato, proprio a causa della presenza di questi giganti. Gli alberi appartengono a una specie molto conosciuta e sfruttata in Brasile per il legname, duro e resistente.
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