MILANO – Nel cuore dell’Italia centrale l’Abruzzo è una regione ricca di storia, tradizioni, paesaggi montani e marini meravigliosi, piatti prelibati e tanta poesia. La fusione di elementi del paganesimo romano e dei culti italici con il forte impulso del Cristianesimo, uniti a caratteri della quotidianità delle zone rurali e pastorali, hanno portato a rituali e cerimonie inusuali tipiche dei singoli paesi della Regione. Tutto l’anno è caratterizzato da eventi suggestivi, che garantiscono per 365 giorni numerose attività folcloristiche e feste popolari della più pura tradizione abruzzese.
Per citarne alcuni, partendo dall’ormai famosissimo Presepe vivente di Rivisondoli che fa parte delle tradizioni di gennaio, si passa il 16 e il 17 dello stesso mese ai festeggiamenti dedicati a Sant’Antonio Abate, tra i quali il Canto di Questua di Cermignano, le Cottore di Collelongo e la Panarda di Villavallelonga. In occasione del Carnevale i festeggiamenti fondono elementi religiosi e pagani dappertutto nei borghi abruzzesi, attraverso il corteo dei carri allegorici o di particolari maschere, il più famoso quello di Francavilla a Mare che si tiene fino al martedì grasso. Un altro particolare modo di festeggiare lo si ritrova a Castiglione Messer Marino con la festa del Pulgenelle, nome dialettale del personaggio conosciuto col nome di Pulcinella. Nel periodo di Pasqua da ricordare la Processione del Cireneo Scalzo a Lanciano durante il giovedì santo, la Passione Vivente di Gessopalena, che viene messa in scena solo negli anni pari durante il Mercoledì Santo. A Vasto prima che cominci la Settimana Santa, si espone la “sacra spina” che si ritiene appartenga alla celebre corona posizionata sul capo di Cristo. Il giorno di Pasqua si festeggia il Buongiorno di Pianella, e il rituale di origini greco-ortodosse di Villa Badessa e della “Madonna che scappa in piazza” di Sulmona. In occasione della Pentecoste viene messo in scena a Luco dei Marsi lo spettacolo dei Signori dello Spirito Santo. Il giorno dopo si svolge la processione di San Zopito a Loreto Aprutino, in cui un bue viene fatto inginocchiare in segno di rispetto davanti al Santo.
Ma tante sono le iniziative anche nei mesi estivi. I festeggiamenti di luglio si aprono il 12 in occasione del miracolo di Santa Margherita a Villamagna. Il 27 invece i festeggiamenti sono dedicati a San Pantaleone a Miglianico. L’ultima domenica del mese si svolge la Giostra cavalleresca di Sulmona, e si festeggia Sant’Andrea Pescatore di Pescara, il Santo protettore dei pescatori che per l’occasione viene portato in processione su una barca. La prima domenica di agosto nel comune di Tollo si festeggia la Madonna dei Turchi. Il 14 viene aperta la Porta Santa della Basilica di Santa Maria Assunta di Atri. Il 15 gli eventi sono molteplici: Fiera dell’Assunta di Castel Castagna, Palio delle Pupe di Cappelle sul Tavo e la festa del Catenaccio di Scanno; il 16 si celebra san Rocco. E così via fino alla fine dell’anno, rispettando usi, costumi ed antiche tradizioni.
Tanti i piatti tipici di questa terra baciata dal sole. Specialità teramane sono le scrippelle “mbusse” cioè le crespelle in brodo, frittatine dal sapore particolarmente buono perché fatte con la farina teramana, cosparse con il pecorino grattugiato, arrotolate, ricoperte di brodo e altro formaggio. Il timballo di scrippelle rappresenta una variante più completa, adatta per i menù delle occasioni importanti e delle festività. Uno strumento antichissimo abruzzese usato in cucina è il paiolo di rame, o “cotturo” che era particolarmente adatto per cucinare all’aperto durante la transumanza, così come facevano ai tempi i pastori. Nel periodo pasquale veniva infatti preparato in cotturo lo spezzatino d’agnello con prosciutto crudo, strutto, cipolla, vino bianco, brodo, uova e succo di limone. Con le interiora di agnello e capretto si preparano ancora gli arrosticini, pezzi di carne di pecora infilzati negli spiedini e cotti alla griglia. Ma un piatto che non si può non conoscere sono i maccheroni alla chitarra. Gli artigiani dell’Aquila continuano a lavorare la famosa “chitarra” che serve per tagliare i maccheroni, fatta con il legno di faggio e corde di acciaio. Il condimento tipico dei maccheroni alla chitarra è il ragù di agnello.
Tutto è poesia, il cibo, l’arte e la cultura. Poeta di grande fama fu Gabriele D’Annunzio che seppe apprezzare un tipico dolce abruzzese, il parrozzo, impastato con le mandorle e ricoperto di cioccolato fondente dalla tipica forma a calotta. D’Annunzio scrisse una lettera di grande apprezzamento di questo dolce al produttore Luigi D’Amico, che inserì in ogni confezione una copia della lettera dando così un tocco poetico a questo famoso dessert. Per concludere questa breve “passeggiata” in terra d’Abruzzo una poesia di chi scrive legata particolarmente a Loreto Aprutino, paese natale di suo padre Zopito (in onore del santo protettore del paese).
Paese mio
Arrampicato su un colle,
immerso tra ulivi dorati e vigneti,
maestoso ti ergi.
Centinaia di umili case
si affacciano alla vista del visitatore
che arriva dalla costa in cerca di pace.
Profumo di pane appena sfornato,
cantilene per il sonno dei piccoli,
il ritmo del telaio che scandisce le ore,
il passo pesante del contadino
che torna dai campi.
Le strade si animano
al passaggio del bue che,
bardato a festa,
si avvicina alla chiesa.
Stupore e meraviglia
al suo inginocchiarsi.
Il miracolo si ripete.
Il Santo del paese ha fatto la grazia!
Un ultimo sguardo
prima di ridiscendere.
Gioiello incastonato
che rifulge di luce propria,
rifugio per viandanti sconsolati,
paese mio che paziente
attendi il mio ritorno.
Margherita Bonfilio
Puntuale rassegna di una regione, la tua, e che di certo ti sta a cuore, Margherita.