PESCARA – La natura ospitale del territorio abruzzese ha favorito fin dai tempi più antichi la stanzialità dell’uomo, che cosi si è organizzato in centri abitati stabili, ben muniti e difesi. Di qui nascono i molti recinti di difesa di epoca italica come Pallanum che domina la val di Sangro. Fu poi la caduta dell’impero romano e le invasioni barbariche che generarono nel territorio abruzzese il proliferare di una miriade di castelli e borghi fortificati per difendersi in caso di attacco o di pericolo. Ecco perché percorrendo le strade di quella terra non è infrequente sentirsi protetti da un castello, sia che si tratti di semplici ruderi romantici sia che si tratti di veri e propri castelli spesso restaurati o trasformati in musei.
Le loro forme e tipologie sono quanto mai varie. Partendo dalle più semplici e arcaiche torri isolate d’avvistamento si arriva a poderose e “recenti” fortezze sette-ottocentesche. Ad esse si aggiungono poi torri cintate, torri urbane, castelli d’ogni forma e localizzazione, borghi murati, recinti di difesa, mura cittadine, rocche, palazzi, conventi e masserie fortificati, torri costiere, forti, fortezze. Non mancano nemmeno delle vere e proprie perle come l’imponente castello di Roccascalegna, quello di Rocca Calascio, la fortezza di Civitella del Tronto e il Castello Cantelmo.
Il borgo medievale di Roccascalegna si trova tra le Valli del Rio Secco e del Sangro, in provincia di Chieti ed è lì che sorge su uno sperone di roccia, in posizione dominante, il Castello. La fortificazione risale al V secolo e apparteneva ai Longobardi, che passarono poi la proprietà della massiccia fortezza agli Svevi. Negli anni esso assunse un aspetto più stravagante a causa del susseguirsi di diversi proprietari fino a quando la fortezza fu abbandonata nel XVIII secolo, rimanendo preda dei saccheggi e vittima delle intemperie. Solo recentemente, grazie ad un restauro avvenuto nel 1996, il Castello Roccascalegna è stato riportato al suo antico splendore.
Costruito sulle colline della provincia dell’Aquila, il Castello Caldora è il più antico d’Abruzzo. Con tre maestose torri che dominano la Valle Peligna, esso faceva parte di un vasto sistema di difesa militare. Oggi, dopo un recente restauro, diverse parti del castello sono state aperte al pubblico. Rocca di Calascio , fortezza dalla pianta triangolare, si erge a 1.460 metri di altezza sul livello del mare. Essa dalla sommità di un un monte domina il territorio sottostante come fosse un’aquila appollaiata nel nido. La Rocca, proprio per la sua posizione, offre una vista mozzafiato sulla Piana di Navelli e sulla Valle di Tirino. La sua struggente bellezza ha affascinato diversi registi che hanno scelto di farne un punto di riferimento per le riprese di film medievali tra cui “Lady Hawke”, “Il nome della rosa” e “Il viaggio della sposa”.
Raggiungendo la sommità delle dolci colline della provincia di Teramo si trova Civitella del Tronto. La fortezza, un tempo appartenuta a Filippo II d’Asburgo, re di Spagna, è considerata uno dei migliori esempi in quanto ad ingegneria militare e uso strategico del posizionamento militare in Europa. Proseguendo poi nel viaggio immaginario di perlustrazione del territorio abruzzese si scorge ai piedi della Valle Peligna, in provincia di L’Aquila, il Castello Cantelmo. Si tratta di un forte militare costruito su una pianta irregolare con quattro torrioni situati sulle mura del complesso all’interno del borgo medievale di Pettorano sul Gizio. La fortificazione, lasciata per anni in stato di abbandono, è stata poi oggetto di ingenti restauri che hanno riportato il castello ai fasti del passato. Attualmente il Castello è aperto al pubblico e ospita alcune mostre permanenti quali “Gli uomini e la montagna”, “Mostra dei carbonai” e “Reperti archeologici di epoca romana”.
Punto di forza dei castelli abruzzesi, che siano ruderi o strutture restaurate e funzionali, è la loro perfetta integrazione con il paesaggio. Ogni castello abruzzese assieme alle proprie mura conserva infatti anche il proprio contesto, il proprio ambiente originario, facendo del paesaggio un tutt’uno. Ottimo motivo per visitarli.
Margherita Bonfilio
Nell’immagine di copertina, il suggestivo castello di Roccascalegna
Questo articolo ha fortemente solleticato la mia passione per i castelli.