/, Spettacolo/“Il viaggio a Reims”: ecco il Rossini segreto

“Il viaggio a Reims”: ecco il Rossini segreto

di | 2020-11-27T13:39:38+01:00 29-11-2020 6:45|Sezione9, Spettacolo|0 Commenti

ROMA – Torna, nel pieno del coronavirus, una creazione che il Rossini Opera Festival estivo esegue ogni anno, banco di prova per i debuttanti, sfortunato (inizialmente) capolavoro di Rossini, creduto disperso e ora simbolo ed emblema della sua creatività: “Il viaggio a Reims”. L’occasione del concerto del 26 e 28 novembre scorsi , in streaming gratuito nel sito del ROF www.rossinioperafestival.it, ne apre la visione e l’ascolto a tutti, e col nuovo direttore dell’Orchestra Sinfonica G.Rossini di Pesaro che incuriosisce tutti, per la personalità e non solo per i titoli e i premi di cui si incorona: il lanciatissimo giovane Alessandro Cadario.

Gioacchino Rossini

“Il viaggio a Reims”, opera lirica in un solo atto, ma della durata di tre ore, fu composta da Rossini per l’incoronazione di Carlo X (1825): ebbe successo immediato, ma nata per il Re, non poteva passare in repertorio. Anzi il compositore la ritirò quasi subito, utilizzandone brani per “Il Conte Ory “, e inscenandola nuovamente nel 1848 per la rivoluzione in Francia col nome “Andremo a Parigi?”, ed ancora nel 1854 per le nozze di Sissi con Francesco Giuseppe, col titolo “Andremo a Vienna?”. Poi, il silenzio. Ma gli studi fervevano entro la Fondazione Rossini: si studiava a Londra, a Parigi specie sulle opere del cigno di Pesaro rielaborate o ritenute disperse. E “Il viaggio a Reims” finalmente riaffiorò, ma a Roma nell’Istituzione di S.Cecilia nel 1977, ad opera del musicologo Philip Gosset insieme con Janet Johnson, che ne pubblicarono la parte originaria, non presente in “Le Conte Ory” .

il direttore d’orchestra Alessandro Cadario

Nel 1984 il Rossini Opera Festival fu il primo ad allestire a Pesaro l’opera (tratta dal “Corinna o l’Italia” di M.de Stael), nello storico Teatro Rossini. Fu un’edizione memorabile: dirigeva Claudio Abbado, la regia era di Ronconi, le scene di Gae Aulenti: e fra i più di venti interpreti, si notava Cecilia Gasdìa nel ruolo di Corinna, e il baritono Leo Nucci stupefacente nel ruolo di Don Profondo, che recitando anche nelle lingue francese, tedesco, spagnolo, russo con le rispettive ineliminabili e spesso buffe inflessioni, portava al culmine la proverbiale comicità rossiniana. L’opera non usci più dai teatri di Pesaro e d’Italia. Anzi, con le bizzarrie dei suoi tanti e aristocratici interpreti, convenuti a Reims e diretti a Parigi per festeggiare il nuovo Re (e che rimasti bloccati trovano nella contessa di Folleville colei che escogiterà una soluzione e un banchetto finale per tutti), giunse ovunque, e anche poco fa (nel 2018) a Roma, diretta dal Maestro Montanari. I cantanti dell’allestimento odierno sono i giovani solisti dell’Accademia Rossiniana A. Zedda, ed altri allievi ormai in carriera, accanto a Patricia Calvache (contessa di Folleville ) ed al direttore Alessandro Caldario, che dirige attualmente i Pomeriggi Musicali di Milano, e non solo.

Paola Pariset

Nell’immagine di copertina, una scena de “Il viaggio a Reims” di Gioacchino Rossini

Lascia un commento

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi