SAN GIUSEPPE VESUVIANO (Napoli) – La storia di San Giuseppe Vesuviano, comune di circa 31mila abitanti della città metropolitana di Napoli, in Campania, è strettamente legata al suo maestoso ed imponente Santuario che sovrasta l’intera piazza cittadina, punto d’incontro di gran parte degli abitanti del paese. Il Santuario, considerato tra i più belli eretti in onore di San Giuseppe, fu costruito nel 1622, in seguito ad una donazione di settanta palmi di terreno da parte di un cittadino, Scipione Boccia.
La Chiesa venne modificata nel suo assetto architettonico più volte nel corso dei secoli. La sua elegante facciata, in stile neoclassico, realizzata nel 1926 dall’architetto Guglielmo Raimondi, si slancia fin quasi a 30 metri d’altezza e porta al culmine la statua di San Giuseppe con il Bambino Gesù. Ai lati della balaustra sono installate le statue dei Santi Gioacchino ed Anna, S. Gennaro, S. Bernardino da Siena, S. Paolino e S. Teresa. Nella nicchia di sinistra è raffigurato S. Michele Arcangelo che vince Satana; a destra, invece, S. Gabriele Arcangelo che annuncia il Salvatore e S. Paolo. Al centro, sotto l’arco a tutto sesto, si impone il gruppo marmoreo delle nozze di Maria e Giuseppe, ispirato al celebre Sposalizio della Vergine di Raffaello. Più sotto, scolpito in latino, si legge il nome del sacerdote sangiuseppese, Giuseppe Ambrosio, da tutti chiamato affettuosamente “Don Peppino”, fondatore del Santuario, vissuto dal 1871 aI 1957.
L’interno racchiude un ricco patrimonio artistico e culturale. Si sviluppa su un’area di 1500 mq, a croce latina, con 14 colonne monolitiche in granito rosato di Baveno ed eleganti capitelli in marmo bianco di Carrara, in stile corinzio, sormontati da altrettanti archi a tutto sesto. La cupola, eretta all’incrocio tra la navata centrale e il transetto, fu realizzata nel 1908, con dipinti raffiguranti i quattro evangelisti con i loro simboli tradizionali. Sul finestrone della facciata interna vi è una vetrata policroma che rappresenta San Giuseppe intento a scendere dal cielo, portando Gesù nel suo Santuario. L’altare maggiore, capolavoro dell’architetto Mariano Iervolino, è dedicato a San Giuseppe. L’altare, dove si celebra I’Eucarestia, è impreziosito da mosaici in smalto e oro, raffiguranti frutta e fiori ornamentali, putti, colombe e cervi in cerca dell’acqua. Sulla parete di fondo si può contemplare la tela del pittore napoletano Angelo Mozzillo, eseguita nel 1784 che rappresenta la gloria di S. Giuseppe incoronato in Paradiso. È possibile, inoltre, ammirare, sulla destra, la Cappella del Sacro Cuore di Gesù; a sinistra, invece, la Cappella della Madonna, con la statua dell’Immacolata, opera del ‘600 napoletano.
Lungo la navata di destra sono situate la Statua di S. Francesco, la Cappella della Beata Vergine del Rosario di Pompei, ai cui piedi sono raffigurati don Peppino, Bartolo Longo e S. Giuseppe Moscati, il dipinto che narra il martirio di S. Lucia, la Cappella di San Leonardo Murialdo. A sinistra, sovrasta la Statua di S. Anna, pregevole opera del barocco napoletano secentesco. Nella prima cappella vi è il battistero, con il quadro del battesimo di Gesù. La seconda è dedicata a S. Antonio di Padova, la terza a S. Rita da Cascia. La quarta cappella rappresenta Gesù crocifisso e Maria Addolorata.
Il Santuario di San Giuseppe Vesuviano viene spesso affiancato a quello di Pompei. Un gemellaggio che va avanti dai primi del Novecento e che, grazie all’opera di padre Angelo Catapano, sacerdote giuseppino del Murialdo, relatore di numerosi saggi sul Santuario di San Giuseppe, si è consolidato. A suggellare il forte legame, nello scorso mese di ottobre, il Santuario di San Giuseppe ha ospitato le reliquie del Beato Bartolo Longo, fondatore del Santuario di Pompei. Prima del rientro dell’urna a Pompei è stata donata una reliquia del Beato al Santuario di San Giuseppe, segno di eterna fratellanza. Don Peppino e il Beato Bartolo Longo erano molto legati e nel 1926, il fondatore del Santuario di Pompei, omaggiò il Santuario di San Giuseppe Vesuviano con la statua di San Bernardino che è stato il primo Santo a venerare nel mondo San Giuseppe. Attualmente la statua è fissata in cima alla facciata, al fianco del patrono San Giuseppe. Osservando le facciate dei due Santuari, appare evidente la forte somiglianza, entrambe elevate e con graniti bianchi.
Il 2017 è stato un anno importante per il Santuario, in quanto, dopo oltre un secolo, è stata restaurata e riportata al suo antico splendore la Cupola con la sua Croce in rame che si erge per oltre cinquanta metri di altezza, il punto più alto dell’intera San Giuseppe Vesuviano. La Croce, simbolo della vittoria del Bene sul Male, ha sempre catturato l’attenzione dei cittadini, fiduciosi di ottenere dal Signore protezione, pace e salute per l’intera comunità.
Amalia Ammirati
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