MILANO – «Mai dire mai: per farlo comunque dovrebbe averne voglia, magari con accorgimenti innovativi». Mina da oltre 40 anni non si esibisce più dal vivo e suo figlio Massimiliano Pani è molto evasivo sull’argomento alla presentazione dell’album di inediti “Ti amo come un pazzo” uscito venerdì scorso, disponibile nei formati vinile nero classico, vinile in edizione numerata e limitata Crystal, vinile in edizione numerata e limitata di colore azzurro (1000 copie stampate in esclusiva per il Record Store Day), vinile in edizione numerata e limitata con copertina alternativa in edizione limitata e numerata (1000 copie), cd contenente 12 canzoni (due brani in più rispetto ai vinili).
«Non ama i gioielli, i potenti: ama la musica e cerca di farla bene; ama leggere, scrivere e, soprattutto, vuole mandare emozioni quando canta – riflette il figlio di Mina – È la più famosa sconosciuta d’Italia». Anche con questo disco Mina si conferma la numero uno: «Lo strumento che ha lei è la voce, una dote usata con intelligenza. La voce è l’unico strumento che non puoi imparare: ce l’hai e basta, non c’è un canone preciso».
Ad arricchire la selezione il brano “Un briciolo di allegria” in duetto con Blanco, uno dei talenti più travolgenti degli ultimi anni. «Lo ha mandato lui a Mina ed è stato bello che un artista giovane di questa generazione l’abbia come riferimento. Per Mina è il pezzo che decide, non il suo autore, ed è per questo che ha pensato di farlo».
Mina si conferma anche in questo progetto artista di grande statura: «È ancora contemporanea, nonostante abbia iniziato la sua carriera a 18 anni con “Il cielo in una stanza”. Quando chiuse la stagione della televisione il suo percorso andava in altre direzioni e aveva bisogno di collaboratori e musicisti intelligenti e capaci che si sono messi a sua disposizione».
L’album è ricco di canzoni dalle atmosfere diverse, dalla canzone d’amore drammatica e intensa, ai pezzi ironici, dalla ballad raffinata, alla canzone rock e al bolero. «Il disco racconta del presente, soprattutto quel che è successo. L’effetto di quello che si ha, e che Mina ha cercato, è quello di essere a un metro di distanza da chi l’ascolta, considerando che lei è una campionessa dell’allontanamento: è un disco sulla vicinanza, sulla concretezza, sul presente».
La grande abilità della cantante è di essere fuori da ogni cliché, da sempre. «Non ama il pezzo da Mina, cerca quello interessante, e il cambio di registro ne fa una grande interprete – rivela Pani – Lei cerca di mettere dentro tante cose, diverse, magari che una parte di pubblico non andrebbe a comprare: il bello è la varietà di questi dischi».
Mina è forse la cantante che riceve un gran numero di canzoni da autori anche sconosciuti per i suoi dischi. «Brani inediti gliene arrivano tantissimi, 3-4 mila all’anno e ha la pazienza di ascoltarli tutti, l’unica a farlo, li sceglie personalmente per i suoi progetti futuri. Oggi il sito PDU Music offre anche la possibilità dell’invio di mp3 attraverso la pagina https://pdumusic.com/brani-inediti/ – precisa Massimiliano –. La scelta va ai testi meravigliosi in cui ha sempre avuto fiducia: se una canzone è bella la fa e basta, con rispetto di chi l’ha scritta. Lei ha il coraggio di proporla».
Mina ama la musica e non smette mai di approcciarsi ad essa. «Ascolta in casa, anche con mio figlio che suona il sassofono. Ascolta le cose belle che suonano adesso. Quello che sta succedendo oggi è molto triste». Mina ha poi il grande merito di rimanere al top con scelte coraggiose. «Ha fatto, e fa, quello che crede sia il meglio da fare: apparire non avrebbe senso – confessa Pani –. Ha capito delle cose prima degli altri, ha realizzato una sua etichetta, si era stancata di vedere la sua faccia dappertutto e si è messa anche la barba, prima degli altri, di Madonna e di Lady Gaga: è molto ironica e deve essere una novità se farà qualcosa in video».
Questo nuovo disco di Mina mette le carte in tavola fin dal titolo, ironicamente melodrammatico, e dalla copertina, che volutamente rievoca quelle delle diffusissime riviste di fotoromanzi come Bolero Film, Grand Hotel e Sogno; una suggestione ribadita dalle atmosfere che caratterizzano molte delle canzoni contenute nel disco con “canzoni-fotoromanzo” che raccontano storie d’amore tormentato, perduto o non corrisposto. «In effetti questo disco è una specie di fotoromanzo. Sono tutte canzoni d’amore diverse, quella drammatica, quella ironica, quella spirituale, e le ha volute citare nella copertina con una lei e un lui, che è il prototipo di un uomo non famoso perché l’attenzione deve restare sulle storie d’amore di tutti noi».
“Ti amo come un pazzo” esce a meno di quattro anni dal precedente album di inediti di Mina, quel “Mina Fossati” con Ivano Fossati, disco di platino nonostante la sua diffusione sia stata condizionata dalle complicazioni causate dalla pandemia. «Mina è contemporanea in quanto coraggiosa, intelligente e cura nei minimi dettagli tutto il suo prodotto – conclude il figlio della cantante –. Sceglie le canzoni e le interpreta ognuna in maniera diversa, rispettandone il genere musicale e inventando un modo personale grazie alla sua grande cultura musicale e al suo genio interpretativo».
Franco Gigante
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