/, Sezione9/Il ritorno alla normalità ancora molto lontano

Il ritorno alla normalità ancora molto lontano

di | 2020-03-22T12:30:29+01:00 22-3-2020 6:34|Attualità, Sezione9|0 Commenti

FIRENZE – Il termine della quarantena, il 3 aprile, fissato dal decreto si avvicina, ma al tempo stesso si allontana l’ambizione di tornare alla vita di tutti i giorni, dopo le parole del presidente del Consiglio  Giuseppe Conte, il quale ha ribadito che il blocco totale e la chiusura delle scuole si protrarrà ben oltre il termine precedentemente fissato. Gli anziani ricordano la guerra quando si parla di Coronavirus, alcuni fanno notare che il panico non aiuta, e che sarebbe invece necessario attenersi alle misure che permettono il contenimento del virus, riducendone di fatto i contagi e i conseguenti decessi.

È una situazione dura, non c’è più il calore dei sorrisi dei bambini che vanno a scuola, i dubbi dei ragazzi che si preparano alla maturità, il traffico la mattina, gli autobus affollati che nonostante i disagi avvicinano le persone, donando un umile senso di umanità. I negozi e le botteghe di quartiere creano quella che viene definita comunità, i parchi stracolmi di famiglie, un continuo “slalom” tra bambini che giocano correndo e anziani che passeggiano. Un piacevole mondo che ha da sempre alimentato critiche, che quando viene a mancare si trasforma in un’ambizione, quasi una utopia. Un sogno, che si rivela in un senso di privatezza, “sembrava così lontano” si legge sui social. Eppure, solo un mese prima, c’erano state le offese alla comunità cinese, la vita scorreva normalmente. Adesso il dramma, furgoni militari che portano via salme, isolamento, personale sanitario ridotto allo stremo per salvare ogni singola vita messa in pericolo dalla “nuova peste”, il COVID-19.

Le opinioni degli italiani sono contrastanti, tra una minoranza che sostiene di poter uscire “quando vuole perché è un diritto” e una maggioranza che chiede a tutti di restare a casa, per uscirne fuori il prima possibile, per ricominciare ad assaggiare tutti i piccoli piaceri quotidiani, perché il desiderio più forte che si riesce a percepire è proprio questo: tornare a toccare con mano la vita di tutti i giorni, senza limiti, senza divieti, la vita com’era intesa prima del Coronavirus.

Boris Zarcone

Nell’immagine di copertina, Firenze deserta per effetto del coronavirus

Lascia un commento

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi