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Il prezioso lavoro della Croce Rossa Italiana

di | 2020-05-31T06:27:32+02:00 31-5-2020 6:33|Attualità, Sezione10|0 Commenti

MILANO – Il movimento è nato negli anni Quaranta quando vengono costituiti dei gruppi attivi della Croce Rossa Italiana Giovanile. Dapprima si chiamarono Pionieri della Fraternità, poi solo Pionieri. Le loro attività riguardano l’area socio-assistenziale piuttosto che quella dell’emergenza. I Pionieri , infatti, intervengono in caso di catastrofi o calamità naturali a sostegno della popolazione colpita lavorando nei settori di competenza. Sono impegnati anche in attività di primo soccorso, con servizio sulle ambulanze, assistenza sanitaria preventiva a manifestazioni sportive e culturali, corsi di sensibilizzazione nelle scuole, scambi internazionali e in ogni altra attività che risponda ai principi della Croce Rossa Italiana. I giovani volontari della CRI prestano quindi il loro contributo nell’ambito della salute, della pace, del servizio alla comunità, della cooperazione internazionale, partecipazione e sviluppo dell’associazione. In ciascuna di queste aree si lavora con iniziative di prevenzione, ricerca, intervento, formazione e sviluppo, operando a favore di tutti quelli che si trovano in situazioni rischiose per la propria sopravvivenza.

A partire da quale età si può diventare un “Giovane della Croce Rossa Italiana”? Si accede dagli 8 anni fino ai 31: in particolare tra gli 8 ed i 13 anni il giovane sarà fruitore delle iniziative della Croce Rossa Italiana mentre a partire dai 14 anni potrà frequentare il corso di accesso per diventare un giovane Volontario, un vero Pioniere. Nella fascia d’età compresa tra gli 8 e gli 11 anni il bambino è fruitore del servizio reso dal Giovane CRI che a questo scopo predispone occasioni di incontro ed organizza specifiche attività sia in un contesto scolastico che extrascolastico; nell’età compresa tra gli 11 ed i 14 si privilegiano le attività a carattere informativo e si indirizzano i ragazzi alla condivisione dei principi della CRI. La metodologia utilizzata che finora ha dato ottimi risultati è quella della “peer education”. Dai 14 anni in poi ha inizio il percorso di formazione regolamentata caratterizzata da corsi, stage e campi scuola.

Anche queste attività, che prevedono verifiche di conoscenza, abilità e operatività, sono improntate ai principi della peer education dove il formatore non è più “insegnante”, ma “facilitatore” del processo di apprendimento. Tale metodologia è comune a tutte le aree di intervento ed è utilizzata in ognuna delle varie attività, ai fini del raggiungimento degli obiettivi programmati.  Le aree di intervento, facilmente riconducibili agli Obiettivi Strategici della Croce Rossa Italiana, in cui i Pionieri della Croce Rossa Italiana svolgono la propria azione, effettuando regolari turni di servizio e privilegiando iniziative di prevenzione, ricerca, intervento, formazione e sviluppo, costituiscono la caratterizzazione del proprio impegno speso in ambito della salute, della cooperazione internazionale e del servizio alla comunità.

In questo periodo di emergenza sanitaria per il Covid 19 sono molti i giovani che per esempio ad Orbetello e sulla Costa d’Argento sono diventati ” volontari temporanei”, secondo le indicazioni della Cri nazionale. Un modo per fare esperienza in Cri, in questo momento particolare che tutto il Paese sta vivendo dimostrando che nelle nuove generazioni c’è la voglia di impegnarsi per un futuro migliore, anche in termini di politiche sociali, occupazionali, per la tutela e la difesa dell’ambiente. In tutta Italia i vari gruppi di Pionieri della CRI, già fortemente impegnati nell’attività di emergenza a supporto delle Regioni, hanno attivato servizi a favore delle persone più fragili, tra spesa a domicilio, trasporto infermi e consegna farmaci e beni di prima necessità. Centinaia i volontari in questi ultimi tre mesi, muniti degli appositi Dispositivi di protezione individuale (Dpi), hanno garantito assistenza agli anziani e alle fasce più deboli della popolazione mettendo in pratica nella maniera più straordinaria possibile “Il tempo della gentilezza”. Da Ascoli Piceno giunge una bellissima sorpresa che ha rischiarato il buio di questi ultimi tempi: un consistente gruppo di giovani tra i 17 e i 31 anni ha partecipato ai corsi smart di arruolamento in CRI per portare avanti attività di sostegno alle persone in difficoltà. Inoltre un giovane ascolano, Giacomo Sfratato ha prodotto per la CRI di Ascoli 100 visiere protettive realizzate  con la  sua stampante 3D.

Una buona ragione per riflettere sull’importanza di creare una rete di volontari stimolando e sostenendo la nuova generazione, ricordando che i giovani sono il futuro di questa società e che bisogna valorizzare le eccellenze e tutte le attività di volontariato. Solidarietà, condivisione e collaborazione devono essere un obiettivo da perseguire con entusiasmo per una nuova rinascita. I giovani devono essere incoraggiati e sostenuti in tal senso per garantire loro nuove prospettive di vita e di lavoro. Ad un giovane Pioniere della Croce Rossa a cui è stato chiesto perché fare il volontario a 20 anni e con il coronavirus. “Dapprima – ha risposto – volevo semplicemente acquisire esperienza in campo medico, perché è ciò che vorrei fare nella vita, ora che ho visto morte e dolore ho constatato che il senso di responsabilità ti riempie il cuore. Di questa esperienza ora non ne posso più fare a meno, nonostante il rischio”. Q

uesti sono i giovani di oggi, quelli che credono nella solidarietà, nel senso civico e nel senso di responsabilità.

Margherita Bonfilio

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