NAPOLI –  Dopo un lungo periodo di chiusura, riapre, in Campania, a Napoli, il Parco archeologico di Pausilypon. Situato nell’area protetta della Gaiola, vi è possibile accedere dalla discesa Coroglio 36, attraverso l’imponente Grotta di Seiano, un traforo lungo 770 metri, scavato in epoca romana nella pietra tufacea di Posillipo.

Il percorso fu rinvenuto nel 1841 durante i lavori di ristrutturazione voluti da Ferdinando II di Borbone. All’uscita dal tunnel, uno spettacolo mozzafiato attende il visitatore: la splendida baia di Trentaremi, posta tra Nisida e la Gaiola, a lungo dimora di Greci e Romani. L’area è impreziosita dai resti di una lussuosa villa, fatta costruire da Vedio Pollione, nel I secolo a. C., quando decise di trascorrere gli ultimi suoi giorni in questo posto incantevole. Successivamente fu la residenza imperiale di Augusto, a cui, probabilmente, si deve il nome, Posillipo.

Magnifiche escursioni nel mare cristallino del Golfo, a bordo di barche con il fondale trasparente, permetteranno di apprezzare, sotto la superficie dell’acqua, le cave di tufo, approdi, peschiere, ninfei e i resti della villa imperiale, diventati habitat di saraghi, polpi, murene, donzelle e guarracini. Costeggiando in barca il litorale di Posillipo, all’interno delle alte falesie, si aprono otto grotte tufacee, molto suggestive, due totalmente navigabili, mentre le altre sono semi-sommerse.

Pausilypon, dal significato etimologico “luogo dove cessano gli affanni”, potrebbe essere una delle tante mete catartiche da esplorare, seppure con la massima cautela e nel pieno rispetto delle regole anti-covid. Uno spettacolo della natura in grado di lenire il dolore di chi ha visto il mondo, in questi ultimi tempi, solo attraverso uno schermo, come, purtroppo, la pandemia ci ha imposto.

Amalia Ammirati