MILANO – Nella capitale romantica per antonomasia, romanticismo e modernità hanno un incontro idilliaco. A Parigi, per rendere omaggio alle proprie relazioni e ai propri rapporti affettivi c’è qualcosa di molto poetico oltre l’affidare un ricordo, una promessa o un sentimento a una città con una storia molto antica, che sicuramente ne ha viste tante tra i suoi splendidi viali. Una forma d’arte creata, nel 2000, dal calligrafo Fédéric Baron e dall’artista murale Claire Kito, un dipinto parietale famoso come il “muro dell’amore”.
La data che celebra gli innamorati (14 febbraio) è ormai vicina e l’idea è semplice, ma di grande impatto: darsi appuntamento davanti il muro che raccoglie scritte della frase “Ti Amo” in 311 lingue e dialetti del mondo. Non soltanto “roba da innamorati”, ma un’opera di forte impatto sociale, che sottolinea la tolleranza e l’aspetto multiculturale di Parigi. Le esplosioni di colore rosso rappresentano pezzi di un cuore spezzato, il cuore dell’umanità. Il muro copre una superficie di 40 metri quadrati ed è composto da 612 piastrelle di lava smaltata di colore blu grandi 21×29 cm con la scritta ”Ti Amo” in bianco.
Situato al centro del giardino Abbesses, nel cuore del quartiere di Montmartre, le “Mur des Je T’Aime” richiama moltissimi turisti, soprattutto i più giovani, da tutto il mondo. Un’opera davvero da non perdere. Il sito (http://www.lesjetaime.com) dedicato al muro dell’amore descrive l’opera con questo pensiero: “Dentro un mondo segnato dalla violenza, dominato dall’individualismo, i muri, come le frontiere, hanno generalmente la funzione di dividere, di separare i popoli, di proteggere dagli altri. Il muro dei TI AMO è al contrario un trattato d’unione, un luogo di riconciliazione, uno specchio che rievoca un’immagine di amore e di pace”.
Questo è davvero un posto speciale, diventato luogo di incontri per gli amanti di tutto il mondo, che ci permette di sognare un po’.
Claudia Gaetani
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