ROMA – Ormai è un fenomeno globale, ma specialmente glam: è il mondo vintage, in tutte le sue sfumature. Fino a qualche anno fa era un po’ da “sfigati” vestire l’usato, il cosiddetto “‘second hand”, ora è tutt’altra storia ed i big lo sanno bene. Ci sono persino applicazioni come Vinted, per non parlare di Zalando, la società tedesca con sede a Berlino, specializzata nella vendita online di scarpe, vestiti ed altri accessori, che ha anche una sezione dedicata proprio al vintage. Lo stile di un’epoca e del proprio creatore rivive così un’altra vita, tanto che 7 italiani su 10 hanno scelto di comprare, ma anche di vendere il loro usato.
La qualità del vintage attrae persone di ogni età: si spende poco e in compenso si possono indossare squisiti prodotti di eccellente manifattura. Tutto ricco di storia, di rivoluzioni sociali che riguardano ogni genere di arte. Il fascino del passato, un tocco di nostalgia amplificata in questo tempo di pandemia, ma anche una sorta di sensibilità ambientale, sono gli elementi che portano ad una certa economia circolare. Sicuramente il passato ha un suo grande fascino: la vita era più lenta, le cose (come anche gli avvenimenti) non venivano consumate alla grande velocità odierna, la produzione era più attenta e curata. Ritrovare oggi un abito oppure un bracciale di 50 o 60 anni fa permette di scoprire l’attenzione ai dettagli, la scelta dei materiali, l’originalità delle forme e la ricerca dietro ogni capo o accessorio. Le cose erano fatte per durare anni, a volte anche decenni.
Bisogna riflettere, quindi, su cosa significa “vintage”. Generalmente viene definito vintage un accessorio, un capo di abbigliamento, un oggetto, ma anche una vettura che abbia più di 20 anni e che comunque avrebbe segnato l’epoca della sua produzione diventando, così, iconico. Per noi donne un esempio significativo è la famosa borsa “Jackie” di Gucci, disegnata proprio negli anni ’50, ma solo dieci anni dopo, ribattezzata con il nome di Jackeline Onassis, che prediligeva ed indossava molto spesso. Il fascino intramontabile, dato appunto da pezzi iconici, ricercati dagli appassionati, dagli estimatori, come il tailleur in tweed di Chanel.
Ma la moda vintage è molto altro ancora, se si pensa alla prospettiva green ed al riutilizzo di tutto ciò che è stato nell’ottica del non spreco proprio rielaborando pezzi antichi e vecchi tessuti. È il mondo del vintage, dunque, sconfina nell’arredamento, nella musica, negli accessori. Il vinile, ad esempio, introdotto nel 1948 dalla Columbia records negli Stati Uniti d’America dopo il precedente disco a 78 giri, sta ritornando nelle case tanto che gli LP o 33 giri in vinile hanno messo in circolazione un mercato che varia dai 2,8 ai 3,9 milioni di pezzi venduti, stando ad una ricerca dell’istituto Nielsen SoundScan, in America. Nel nostro Paese, ultimamente, molti artisti hanno optato per stampare i propri pezzi in vinile. È il caso di Giorgia, di Vasco Rossi e tanti altri, per la gioia dei collezionisti, ma specialmente dei grandi appassionati che prediligono il particolare sound sicuramente più caldo, rispetto a quello di alta fedeltà.
Laura Ciulli
Lascia un commento