MILANO – Nella società odierna è importante come ci si presenta alla comunità e poco importa se si tratta di una festa, un seminario, un gruppo di ballo o teatro, o semplicemente una riunione di lavoro o ancor meglio un colloquio di lavoro. La prima impressione è quella che conta. Che immagine si vuole dare di se stessi? Cosa si vuole fare emergere per farsi notare o, comunque, ricordare? Cosa e come dirlo per suscitare l’interesse del o degli interlocutori?

Di sicuro bisogna prestare attenzione a cosa si indossa e a come lo si indossa. E’ importante scegliere un abbigliamento consono all’ambiente e alla situazione, ma che sia anche in grado di mettere la persona a proprio agio. L’abito bisogna sentirselo addosso come proprio, comodo e confortevole. Del tutto inutile imprigionare il proprio corpo in un abito che renda i movimenti impacciati ed innaturali o che dia l’impressione di aver tirato fuori l’abito delle grandi occasioni, quello che da anni riposa in pace nell’armadio. Mai eccedere al contrario presentandosi ad un colloquio o ad un esame in pantaloncini o in tuta, tanto per stare comodi e a proprio agio. Con l’abbigliamento ed i colori che si indossano si trasmettono sensazioni ed informazioni importanti, le prime che si notano, insieme all’andatura e alla postura.

Entrare in una stanza a capo chino, con le spalle curve e gli occhi bassi dà subito l’idea di una persona che non ha abbastanza autostima, non ha grinta ed ha paura anche della propria ombra. Quindi se si vuole suscitare interesse o si vuole conquistare un posto di lavoro meglio presentarsi a testa alta e con andatura decisa, senza essere spavaldi. Una stretta di mano energica e calorosa suggella l’incontro trasmettendo il piacere di conoscersi, ma anche il rispetto e la serietà. Anche come ci siede, dopo l’invito dell’interlocutore, è molto importante. Se si arriva con sciarpa, cappello, borsa e cappotto come mettersi a proprio agio, dove posare le proprie cose? Con una certa disinvoltura, senz’altro, ma anche con il rispetto del luogo e sempre ponendo attenzione a chi è davanti. L’interlocutore vuole attenzione e non ha tempo da perdere.

Liberarsi agevolmente ed in fretta di ciò che impedisce una posizione comoda è d’obbligo insieme ad un bel sorriso e a due convenevoli. Come presentarsi, di cosa parlare? Spesso la timidezza fa dire proprio la cosa più inopportuna, quella meno adatta e in modo poco avvincente. Meglio esercitarsi a casa ad essere abbastanza spigliati, ma non logorroici.

L’obiettivo è suscitare interesse, non travolgere chi ascolta.

Margherita Bonfilio