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L’antenato del gelato piaceva già ad Abramo

di | 2022-04-01T12:37:23+02:00 3-4-2022 6:15|Enogastronomia, Sezione 4|1 Comment

MILANO – Molte sono le storie vere o di fantasia che si aggirano intorno alla storia di un delizioso alimento così particolare e amato da tanti, una volta solo d’estate, ora in qualsiasi stagione. Sembra che il piacere di gustare un gelato addirittura risalga a tremila anni fa, sebbene la data della sua nascita sia tutt’oggi incerta. Le prime leggende sulla sua origine segnalano la presenza di un suo antenato già nella Bibbia, dove Isacco era solito porgere al padre Abramo una bevanda ghiacciata con latte di capra e neve per riuscire a sopportare meglio il caldo.

In Cina già intorno al 2000 a.C. veniva preparato un composto a base di latte e riso cotto con spezie, che era poi riposto nella neve per solidificarsi, ma uno dei primi documenti storici in cui si parla di “gelato” sembra essere quello di un poeta greco vissuto nel 500 a.C. ad Atene. Racconta che i greci amavano preparare le loro bevande rinfrescanti con un po’ di limone, miele e molto succo di melograno con neve o ghiaccio. Questo quindi potrebbe essere qualcosa di molto simile a quello che definiamo gelato o granita. In Arabia invece si diffuse una bevanda ghiacciata che veniva chiamata “sherbet”, da cui viene fuori la definizione italiana di sorbetto, caratterizzata dall’utilizzo di succhi di frutta distillati al gusto di limone, arancia, melograno, ciliegia e tamarindo.

In Italia le prime apparizioni nella storia di bevande o dolci ghiacciati molto simili al gelato avvennero in Sicilia e furono il frutto della dominazione araba avvenuta nella nostra penisola nel IX secolo. Gli arabi di Sicilia utilizzavano la neve dell’Etna e delle montagne della zona per congelare queste bevande in appositi recipienti, addolcite con canna da zucchero importata dalla Persia. Per questo motivo si è soliti affermare che proprio in Sicilia nacque il primo antenato del gelato artigianale italiano. Antica usanza romana, introdotta nei banchetti da Nerone, invece era quella di gustare macedonie e dolci di frutta con miele e neve durante la stagione calda.

La nascita del gelato a base di latte o alla crema di latte è invece abbastanza recente. Nasce infatti intorno all’anno 1565, alla corte di Caterina de’ Medici, a Firenze, grazie all’architetto Bernardo Buontalenti, detto Mastro Bernardo delle girandole, che realizza un sorbetto quasi gelato utilizzando neve, sale (per una legge fisica quest’ultimo abbassa la temperatura), limoni, zucchero, bianco d’uovo e latte. Un secondo importante momento nella storia del gelato risale al 1686, quando il cuoco siciliano Francesco Procopio dei Coltelli diede vita alla prima miscela perfetta per produrre e confezionare il gelato. Forte di questa sua scoperta e di un curioso macchinario per la lavorazione dei sorbetti ghiacciati regalatogli dal nonno, l’intraprendente gelataio si trasferì a Parigi alla corte del re Sole, dove ebbe modo di aprire lo storico Cafè Procope e di far conoscere il gelato moderno in tutta la Francia e in Europa.

Nel 1846 un’altra grande svolta nella produzione e divulgazione del gelato avviene negli Stati Uniti dove Nancy Johnson, del New Jersey, mette a punto la prima gelatiera che altro non è che un mastello pieno di ghiaccio e sale dove viene inserito un cilindro metallico con l’impasto da gelare che viene girato con una manovella. Due anni dopo William Young si preoccupa di applicare un motore al mastello, garantendo un raffreddamento più uniforme del composto. La vera rivoluzione però la si ha all’inizio del ‘900 con l’introduzione della “sorbettiera a motore”.

In Italia si realizza un’altra importante l’invenzione rivoluzionaria da parte di Fabbri (già produttrice di sciroppi alcolici e non) dei primi prodotti per la preparazione del gelato. Si tratta di ingredienti composti per gelato artigianale che comprendono paste di frutta e creme che l’artigiano utilizza nelle sue ricette aggiungendo latte, panna o acqua per realizzare i suoi gelati. La necessità di servire il gelato in bicchieri che non fossero di carta o vetro condusse all’invenzione del cono da parte dell’italiano Italo Marchioni, un gelataio originario di Cadore emigrato oltreoceano a New York. Il 13 dicembre 1903 questi si recò a Washington per ricevere il brevetto statunitense di un apparecchio di stampa per coppe da gelato commestibili da lui realizzato.

Una seconda e successiva ipotesi riguardo la nascita del cono da gelato racconta invece che il pasticciere siriano Ernst Hamwi, come risulta da alcune ricostruzioni del New York Times, fu il primo a servire il gelato in una pasta croccante, la zalabia, cotta in una pressa per wafer. L’occasione gli fu offerta durante la Fiera Mondiale di St. Louis nel 1904, in Missouri, quando per aiutare un gelataio dello stand accanto che aveva terminato i piatti da gelato, iniziò ad arrotolare a forma di cono alcune delle sue cialde croccanti e a riporvi il suo gelato.

Oggi si può certamente affermare che nel tempo il gelato è diventato uno dei dessert più diffusi e conosciuti al mondo grazie alla sua bontà e alla genuinità degli ingredienti utilizzati. Non resta che provarlo e riprovarlo…

Margherita Bonfilio  

One Comment

  1. Gaetana Giuseppa Figuccia 9 aprile 2022 at 10:14 - Reply

    Articolo interessante e fresco!

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