ROMA – Sua maestà il cavallo entra nelle aule universitarie. “La cultura equestre italiana, la sua riqualificazione e le sue funzioni sociali e terapeutiche”, questa la materia di studio e specializzazione del master organizzato dalla Fondazione Terzo Pilastro Internazionale, accolta e resa possibile dall’Università della Tuscia di Viterbo, con il contributo della Federazione Italiana Sport Equestri e del Coni. Un’azione coordinata tra i quattro enti e coordinata dall’Accademia Federigo Caprilli che avrà per quanto riguarda le sessioni pratiche come sede il Centro equestre dei Pratoni del Vivaro, ormai recuperato e restituito alla collettività.
Il primo atto del progetto sarà l’istituzione di tre edizioni consecutive di un Master universitario di primo. “Cultura, tradizione e innovazione nella gestione del cavallo sportivo”, è il titolo del Master che si svolgerà sotto l’egida dell’Università della Tuscia con l’intervento di docenti del Dipartimento di Scienze agrarie e forestali (Dafne) dello stesso ateneo, della Fise e del Coni. Il programma di studi consegnerà a un gruppo di quindici giovani laureati gli strumenti culturali e didattici per diventare professionisti nella gestione del mondo equestre. Grande attenzione sarà dedicata alla capacità terapeutica dell’equitazione e del cavallo in generale e alle esigenze dell’allevamento italiano, attraverso la formazione di figure professionali competenti e consapevoli del loro ruolo centrale. Al Master – della durata di dieci mesi e la cui prima edizione partirà alla fine di giugno prossimo – saranno affiancate le numerose attività formative della Fise e dei suoi diversi comitati regionali, mentre l’attività sarà coordinata dall’Accademia nazionale Federigo Caprilli, fondata e composta da cavalieri italiani olimpici e di fama internazionale e oggi, dopo Piero d’Inzeo e Adriano Capuzzo, presieduta da Giulia Serventi.
Lascia un commento