Nei primi giorni di gennaio, prima della festa dell’Epifania, il cielo in Italia è stato illuminato da uno dei maggiori sciami meteorici dell’anno, quello delle Quadrantidi, il cui picco si è verificato esattamente giovedì 4, intorno a metà giornata, quindi non nelle ore notturne: ciò significa che solo nella parte finale della notte tra il 3 e il 4 se ne è potuto ammirare un numero significativo. Purtroppo, le condizioni non sono state ideali per ammirare questo fenomeno, poiché si è trovato molto basso sull’orizzonte. Un po’ più fortunati gli abitanti della parte Centro-settentrionale del Paese, mentre per latitudini inferiori, come quella di Napoli, l’osservazione è stata ancor meno agevole.
Gli sciami meteorici prendono generalmente il nome dalla costellazione da cui sembrano provenire. Nel caso delle Quadrantidi, si tratta della ex costellazione del Quadrante Murale. Si tratta appunto di una ex costellazione, ovvero non è più riconosciuta come tale e oggi fa parte di quella del Boote, posizionandosi vicino alla punta della coda dell’Orsa Maggiore. A causa della sua posizione nel cielo, lo sciame meteorico delle Quadrantidi è visibile solo nell’emisfero settentrionale e si ritiene sia causato dalla polvere e dai detriti lasciati nella parte interna del Sistema Solare dall’asteroide 2003 EH1, che orbita attorno al Sole ogni 5,5 anni.
Quest’anno si potranno ammirare soprattutto le stelle cadenti che sono comprese nel periodo precedente o successivo il plenilunio del 25 gennaio, e che quindi non sono disturbate dalla presenza della Luna. Le prime ad arrivare saranno le rho Geminidi, tra l’8 ed il 9 gennaio, seguite dalle delta Cancridi e dalle alfa Cane Minoridi, entrambe visibili il 17 e 18 gennaio, e infine dalle alfa Leonidi, l’ultimo giorno del mese.
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