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Il beato Frassati diventerà santo

di | 2024-11-28T18:45:54+01:00 1-12-2024 0:15|Personaggi, Sezione 4|0 Commenti

ROMA – È ufficiale. Pier Giorgio Frassati sarà canonizzato, diventerà santo. Ad annunciarlo è stato Papa Francesco nei giorni scorsi, autorizzando la promulgazione dei decreti che riguardano il giovane ed altri nuovi santi beati e venerabili ed anticipando che la data della sua canonizzazione è prevista per domenica 3 agosto 2025, proprio al termine del Giubileo dei Giovani, in programma a Roma dal 28 luglio.

Grazie alla intercessione di Pier Giorgio Frassati si è verificata la guarigione da una “lesione del tendine d’Achille” di un sacerdote, all’epoca seminarista, avvenuta negli Stati Uniti d’America nel 2017. Durante una partita di basket, a Los Angeles, il giovane fu vittima di un infortunio alla caviglia destra, così grave tanto da non riuscire più a camminare. L’unica probabilità era quella di un delicato intervento, ma l’atleta si rivolge al beato Frassati, iniziando una novena, al termine della quale, percepisce un grande sensazione di calore intorno alla parte dolorante, senza più accusare dolori.

Pier Giorgio Frassati è un giovane che nella sua breve vita terrena era innamorato di Gesù e dei poveri. Un esempio luminoso per le future generazioni, gioioso e solare, capace di affrontare i problemi con letizia. L’amore per Gesù lo manifestava aiutando i meno abbienti, rendendosi sempre disponibile, impegnando il suo tempo negli studi, ma anche alle attività sociali e caritatevoli. Un episodio è eloquente: da piccolo piange per un povero scacciato dal padre e così si toglie le scarpe e le calze di nascosto, per darle alla mamma del bambino seminudo che aveva bussato alla porta della sua casa.

Era nato a Torino, il 6 aprile 1901, in una famiglia dell’alta borghesia, ma lontana dalla fede. Suo padre Alfredo era un senatore che si dedito al giornalismo, tanto da trasformare la Gazzetta Piemontese nel quotidiano La Stampa, nel 1896, per divenirne proprietario e direttore. Pier Giorgio, ragazzo sportivo dalla grande passione per l’alpinismo, riceve dalla madre un’educazione religiosa. Importanti anche alcuni incontri con il precettore di casa, il salesiano don Cojazzi, dai gesuiti dell’Istituto Sociale di Torino. Diventa, così, un fervente cristiano, si iscrive alla F.U.C.I. (Federazione Universitaria Cattolica Italiana), aderisce alla Società San Vincenzo de’ Paoli. Ma è proprio il suo amorevole impegno verso i poveri della città che lo vede sempre attivo, ma in silenzio, senza apparire.

Spesso andava alla Piccola casa della Divina Provvidenza, nota come il Cottolengo, dal nome del suo fondatore san Giuseppe Benedetto Cottolengo, un istituto di carità nel quartiere Aurora a Torino. Portava denaro, vestiti, dolci a quei fratelli in difficoltà, che baciava, incurante del contagio. Retto e probo, spesso in pubblico diceva: “Per mio conto meglio soli, ma con la coscienza pulita, che insieme a tutti gli altri, ma con una grossa macchia sulla coscienza”. È terziario domenicano, con il nome di fra’ Girolamo, in onore del domenicano del XV secolo Girolamo Savonarola.

Si iscrive all’Apostolato della preghiera, alla Lega eucaristica e all’Associazione dei giovani adoratori universitari. Muore a 24 anni, il 4 luglio 1925, a causa di una polmonite fulminante, contratta probabilmente nell’assistenza agli indigenti. Viene beatificato da Papa Giovanni Paolo II, nel 1990.

Laura Ciulli

Nell’immagine di copertina, Pier Giorgio Frassati tra le sue adorate montagne

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