ROMA – Fu il primo a portare, nelle sabbie dell’Arabia, le opere liriche dell’Otto e Novecento europee e specialmente italiane, Franco Zeffirelli, il regista e scenografo teatrale e cinematografico più noto e amato del mondo. Fu lui ad inaugurare nel 2011 il primo teatro lirico di Mascate nella penisola arabica, il Royal Opera House di Muscat – presto seguìto da quello di Dubai – con “Turandot” di Giacomo Puccini sempre da lui allestita: e nel 2018, la prima tournée del Teatro dell’Opera di Roma in Oman, nel Royal Opera House di Muscat, avvenne con “Pagliacci” di Ruggero Leoncavallo, ancora nello spettacolare coloratissimo suo allestimento del 1992.
Ora, mentre al Costanzi si è ricordato e celebrato (12-19 marzo) l’anniversario della nascita del Maestro, inscenando “Pagliacci” con la di lui celebre creazione scenografica e con Daniel Oren direttore della prima ora, in Oman al Royal Opera House di Muscat si è spostato tutto il Teatro dell’Opera. Si è voluto rappresentare “Giselle”, il balletto clou del Romanticismo europèo, ideato da TH.Gautier nel 1841, qui con la coreografia del 2004 riveduta da Carla Fracci, la ballerina milanese massima e inarrivabile interprete del ruolo, ormai da lei mitizzato.
La scelta di questo capolavoro dell’arte occidentale, rappresentato in Oman il 9, 10 e 11 marzo scorsi, si rivela vincente per l’avvicinamento fra la cultura araba e quella europèa, anche in vista dell’Expo 2030, come concordano il soprintendente Francesco Giambrone e l’ambasciatore italiano in Oman Pierluigi D’Elia. La coreografia di Carla Fracci, che ha ovviamente ripreso le creazioni di Coralli-Perrot del 1841, le aggiunte di Petipa per le rappresentazioni in Russia, quelle di Julio Bocca (ultimo partner della Fracci in “Giselle”) e Gillian Whittingham, si è estesa anche alla partitura del compositore della prima ora Adolphe Adam, di cui ha riaperto vari tagli risalenti a decenni addietro.
L’esecuzione musicale è stata affidata all’Armenian State Symphony Orchestra, diretta da Sergey Smbatyan. Nel ruolo della protagonista, coi meravigliosi costumi e scene di Anna Anni, si sono alternate le étoiles Rebecca Bianchi e Susanna Salvi: in quello del principe Albrecht l’étoile Alessio Rezza e il primo ballerino Michele Satriano. La Regina delle Villi è stata impersonata dall’étoile Alessandra Amato e dalla solista Marianna Suriano: nel ruolo del cacciatore Hilarion si è calato il primo ballerino Claudio Cocino.
Presente poi è stato tutto il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera. Il successo è stato immenso: Carla Fracci, volata in cielo nel maggio 2021 (impartiti gli ultimi insegnamenti in un master alla Scala) era lì: in luogo della sua indimenticabile, immateriale e celeste fisicità, viveva il suo spirito, sorridente nell’eternità della sua arte.
Paola Pariset
Nell’immagine di copertina, il Balletto dell’Opera di Roma in Oman
Lascia un commento