NUORO – I giovani d’oggi. Delusione o fonte di speranza per un futuro migliore? La società si evolve, muta velocemente e si adatta ai nuovi tempi, in base alle esigenze della popolazione. Le generazioni si susseguono e si influenzano a vicenda, ma ognuna di esse ha caratteristiche ben definite. I giovani di oggi sono più individualisti e meno legati alle tradizioni e alla famiglia. Spesso sono descritti come “nativi digitali”, sempre immersi in un mondo avulso dalla realtà, col capo chino su una tastiera del pc o del proprio cellulare. Hanno maggiori opportunità e scelte, ma al tempo stesso sono più esposti alle pressioni e alle aspettative. Sono più istruiti e sicuramente più informati che in passato, sempre più consapevoli delle problematiche del mondo e della necessità di trovare soluzioni innovative, ma sono più consapevoli dei giovani di ieri?
Spesso vengono definiti una generazione che non si adatta alle regole e che è sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo. Hanno una gran voglia di cambiamento e ciò fa sì che possano essere considerati una generazione davvero speciale ma se osserviamo i fatti che la storia ci ha trasmesso nel tempo, in realtà, questa è una caratteristica che ha accomunato molte generazioni. La “Generazione Alpha” o “Screenagers” è l’ottava generazione nata dopo il 2013. Vi appartengono tutti quei ragazzi, successori della Generazione Z, nati dopo il 2010. Sono cresciuti con la protesi di uno schermo, quello dello smartphone e dei tablet, a cui alla sera si affiancano le piattaforme tv come Netflix, Amazon, Dazn, YouTube, Uscreen, LiveStream, UStream, Crackle, solo per citarne alcune. I membri della Generazione Alpha sono per la maggior parte i figli degli ultimi membri della Generazione X e dei Millennial.
I cambiamenti nell’uso della tecnologia hanno avuto un effetto sul modo in cui questa generazione ha sperimentato l’apprendimento precoce rispetto alle generazioni precedenti, ma gli studi suggeriscono che allergie, obesità e problemi di salute legati al tempo trascorso davanti allo schermo sono diventati sempre più diffusi tra i giovani di questa generazione. Inoltre la pandemia di COVID-19, le relative restrizioni e l’invasione russa dell’Ucraina del 2022 sono stati eventi significativi nella vita della Generazione Alpha. Queste giovani vite sono sempre più esposte alla società liquida che, secondo Bauman, è una società caratterizzata dalla instabilità, dalla incertezza, dalla precarietà e dalla mancanza di solidità. Se negli anni passati si poteva liberamente correre per strada, giocare nei giardini pubblici, fare scorribande per i quartieri, sbucciarsi allegramente le ginocchia con spensieratezza aspettando l’imbrunire prima di rincasare per cena e ricompattare il nucleo familiare, adesso la frenesia delle giornate, il lavoro dei genitori, i mille impegni programmati dai genitori per riempire i pomeriggi dei figli spesso lasciati ad estranei e non più ai nonni, spingono i ragazzi a ricercare in uno schermo uno spazio tutto loro che si ritagliano in autonomia, si inventano e che spesso aiuta a lenire il senso di vuoto e di solitudine che alberga nei loro cuori.
Come afferma Don Luigi Ciotti “oggi c’è la tendenza a curare i giovani, più che a curarsi di loro. La tendenza degli adulti è quella di tenere sotto controllo i sintomi di malessere e le inquietudini, senza il coraggio di scavare alle radici del male. La svalutazione di ragazze e ragazzi è uno dei motivi che li spinge a cercare conforto in consumi che fanno scattare la trappola della dipendenza” e questo li isola, li logora, li consuma e li avvolge nella trappola della solitudine e del silenzio. Fino a qualche anno fa, i ragazzi avevano prospettive future chiare, sogni da realizzare perché la società in cui vivevano offriva loro opportunità di vario genere. I giovani di oggi invece devono affrontare molte sfide, come la mancanza di lavoro stabile, la difficoltà di fare carriera, la precarietà delle relazioni sociali.
È importante che i giovani siano in grado di adattarsi rapidamente alle situazioni che cambiano in continuazione e di sviluppare un atteggiamento positivo nei confronti della vita. Solo in questo modo saranno in grado di affrontare con successo le sfide della società liquida. Secondo Gaspare Luigi Bertoni “la strada della speranza è la cura dei giovani”. Nei momenti in cui la strada verso il futuro sembra perdersi, la cura delle nuove generazioni deve assumere una priorità particolare. Famiglia, scuola, chiesa, società tutta deve operare per il perseguimento di questo obiettivo primario. I giovani devono tornare ad essere protagonisti attivi perché la vita è bella, è una e va vissuta fino allo stremo, sempre che si voglia viverla attivamente e si voglia lasciare un’impronta di sé. Anche il Santo Padre, parlando alle nuove generazioni ha spesso affermato queste parole: “Ragazzi e ragazze, per favore: non mettetevi nella “coda” della storia. Siate protagonisti. Giocate in attacco! Calciate in avanti, costruite un mondo migliore, un mondo di fratelli, un mondo di giustizia, di amore, di pace, di fraternità, di solidarietà”.
Per affrontare con successo le sfide della nuova società liquida, i giovani devono imparare ad essere flessibili, creativi, resilienti e orientati al futuro. I ragazzi di oggi non devono vivere col pensiero fisso del confronto con gli altri, la giovinezza è il tempo di una scoperta particolarmente intensa del proprio io e del proprio progetto di vita. Gli adulti di riferimento devono accompagnare i giovani nel loro cammino ma spesso per farlo devono imparare ad uscire dai propri schemi preconfezionati, per trovare con loro dei punti d’incontro anche adeguandosi ai loro tempi e ai loro ritmi. Non è un lavoro facile, spesso fraintendimenti e muri ostacoleranno il percorso ma è doveroso prendere sul serio i giovani e capire che adattarsi e decifrare la realtà in cui vivono spesso è molto faticoso. Indicare ai giovani la via giusta facendo tesoro della propria esperienza è assai importante così come far loro comprendere che seppur difficile, la società liquida in cui sono nati e stanno crescendo offre molte opportunità, non solo sfide.
Ad esempio, favorisce l’innovazione, la creatività, la flessibilità e la capacità di adattamento; offre la possibilità di creare nuovi modi di vivere e di lavorare e loro devono cercare di sfruttare al meglio tutto questo. Si dice che i ragazzi di oggi siano poco politicizzati, il Professor Yuri Kazepov, studioso di politiche sociali all’Università di Urbino afferma che la Generazione Alpha sia invece una generazione che nutre una sfiducia verso la politica, che vive nell’incertezza economica, che fa i conti con la gerontocrazia, ossia un sistema politico in cui il potere è detenuto dagli anziani, di stampo non riformista e che sia sfiduciata, incerta ed entrata in stato di precarietà esistenziale. Da sola, senza l’aiuto degli adulti non può farcela. È pur vero che l’aumento di separazioni, divorzi e figli nati fuori dal matrimonio, le famiglie allargate, il calo dei matrimoni, l’aumento delle convivenze e delle coppie con un coniuge straniero rende le relazioni familiari molto più complesse e qualitativamente diverse da quelle del passato, sia negli aspetti relazionali, sia in quelli delle pratiche quotidiane. Ma occorre pensare che tutto è migliorabile, tutto è perfettibile e che per ogni problema esiste una apposita soluzione.
I giovani d’oggi sono sicuramente molto diversi dai propri genitori che, ultimati gli studi iniziavano a lavorare e spesso davano origine ad una nuova famiglia. Oggi i figli si fanno molto più tardi, spesso senza sposarsi e in un contesto di crescente precarietà esistenziale, più in Italia che altrove. Ma si è anche più mobili. Le nuove generazioni dovrebbero cercare di cogliere sono gli aspetti positivi di questi cambiamenti, che permetterebbero loro di costruire identità più flessibili, più complesse e al tempo stesso più aperte alla diversità, perché la diversità è diventata parte del vissuto quotidiano. Gli adulti non devono ritenere i giovani d’oggi ragazzi senza speranza, senza capacità o sogni, devono camminare al loro fianco, tendere loro una mano essere dei ponti sicuri da percorrere per tracciare il loro cammino e aiutare i ragazzi a contenere gli aspetti negativi delle nuove transizioni affinché possano essere trasformate in opportunità di cambiamento.
Virginia Mariane
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