VITERBO – Parlare dei giovani ai giovani è sempre un argomento interessante e coinvolgente: occasione di accesi dibattiti, di opinioni positive o negative. La storia insegna che, in ogni epoca, i giovani hanno segnato importanti risvolti e tentato di trovare un senso alla propria vita. Le differenze tra i giovani di ieri e quelli di oggi sono molte; non si tratta di stabilire chi siano i migliori ma solo di vedere gli aspetti positivi di entrambi per trarne utili insegnamenti.
La società attuale rispetto al passato è fortemente industrializzata, lo sviluppo tecnologico ha raggiunto livelli altissimi, i mezzi di informazione e comunicazione seppur molto sofisticati sono alla portata di tutti, dai bambini agli anziani, le distanze ed i tempi si sono notevolmente accorciati; anche nel settore produttivo il lavoro è più veloce e preciso. Comunicare oggi è facilissimo. I giovani sono informati su tutto, e questo grazie a computer, tablet e cellulari, curano molto i rapporti grazie ai social network (Facebook, Instagram, Twitter), amano stare tra di loro, seguono con passione la musica, il ballo, lo sport; godono, inoltre, di maggiore libertà rispetto al passato.
I genitori e soprattutto i nonni spesso raccontano di aver vissuto la triste esperienza della guerra e il dopoguerra che hanno condizionato la loro esistenza. Allora non esisteva il progresso e nemmeno i comfort che oggi tutti abbiamo a disposizione, non c’erano tante occasioni per divertirsi, non esisteva la vita sociale né gli sprechi, ma solo sacrifici e una vita dove ci si doveva accontentare di poco. Gli stessi rapporti tra i ragazzi erano meno spontanei, soprattutto tra maschi e femmine; un’educazione più rigida, piena di paure, di tabù. Al giorno d’oggi, sempre più spesso, apprendiamo dalla cronaca di ragazzi che si rovinano la vita con la droga, con l’alcol o compiendo crimini e violenze, molti non rispettano le regole, né i genitori, né le persone anziane, non ascoltano i buoni consigli, anzi frequentano amicizie sbagliate che li conducono inesorabilmente alla rovina e alla morte.
Oggi tutto sembra più allegro; la società ci porta a desiderare il denaro ed a volerne sempre di più a discapito di chi non può averne e si sente inferiore e cerca, in tanti modi, anche illegali, di ottenerlo. Prevalgono l’egoismo e la prevaricazione, la corruzione e la maleducazione che si manifesta con il linguaggio e il comportamento scorretto. Non si dà la giusta importanza alle persone e anche alle cose; si è portati a giudicare e ad emarginare con molta facilità qualcuno, senza comprenderne appieno le conseguenze; il significato della parole “sacrificio” si conosce appena. Bisognerebbe invece vivere in un mondo dove non si deve giudicare nessuno per quello che indossa, ma unicamente per quello che realmente è, dove si possono realizzare tutti i sogni soprattutto quello di costruire una società migliore, dove finalmente possa regnare l’uguaglianza e la lealtà, fatta di cittadini onesti e rispettosi delle regole del vivere civile.
Adele Paglialunga
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