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I balletti infiammano l’estate romana

di | 2021-07-27T23:37:42+02:00 25-7-2021 6:35|Sezione 8, Spettacolo|0 Commenti

ROMA – Spettacolari e sempre più strabilianti gli eventi di danza a Roma: alludiamo alle serate “Bolle and Friends” e “Lago dei cigni” al Circo Massimo in questo luglio 2021, e al già annunciato “Stravinsky’s love” nella cavea dell’Auditorium Parco della Musica al Flaminio. “Il lago dei cigni” in giugno al Circo Massimo non era una novità per il Teatro dell’Opera, se non per il valente direttore d’orchestra Andriy Yurkevych e per la soave Maia Makhateli a turno con le étoiles interne Rebecca Bianchi e Alessandra Amato (anche Susanna Salvi ha danzato il ruolo): né va dimenticato il grande scenografo Aldo Buti, che – per le sue soluzioni fiabesche – meglio si trovava nello spazio più raccolto del Costanzi.

Nicoletta Manni

Maia Makhateli

Vero trionfo della danza è stato il triduo (13-14-15 luglio) che il Teatro dell’Opera ha riservato a Roberto Bolle, il Nureyev dei nostri giorni (escludendo il carattere leonino di quest’ultimo): i suoi Friends quest’anno hanno brillato particolarmente: la stella della Scala, Nicoletta Manni, ha sfoggiato senza sforzo i 32 fouettés del Cigno nero facendone diversi doppi, e Young Gyu Choi del Balletto Olandese – ne “Le fiamme di Parigi” –  ha ancora una volta regalato le sue meravigliose e irripetibili uscite dalle pirouettes, insieme con la piccola bambola saettante Camilla Cerulli. Perfetto danseur noble è stato Timofej Andrijashenko, non solo nel citato “Lago dei cigni” di Petipa, ma anche nella coreografia di Jiri Bubeniček “Canon in D major”, ln cui ha formato un trio col bravissimo Nicola Del Freo e con Bolle stesso, nel brano migliore e perfettamente geometrico che quest’ultimo abbia danzato. Bolle ha lasciato ai giovani i brani più impegnativi del repertorio classico, e per sè – con l’affiatatissima Melissa Hamilton, ed altri ovviamente – le coreografie d’oggi, in cui lasciava che le luci espressionistiche di Valerio Tiberi esaltassero soprattutto la sua perfetta e scultorea muscolatura.

Il duo Bellussi – Frola

Altrettanto entusiasmo lasciava, nel pubblico della cavea dell’Auditorium Parco della Musica, il già presentato “Stravinsky’n love”, creazione artistica di Daniele Cipriani, realizzata dalla Fondazione Carlo Felice di Genova per il Nervi Music Ballet Festival 2021. L’anteprima di questo omaggio a Igor Stravinskij, nel 50° anniversario della morte, è avvenuta al Parco della Musica di Roma come detto, il 6 luglio: la prima assoluta l’8 luglio a Nervi, la replica il 10 a Ravenna. Trionfo della Danza anche qui e senza riserve, anzi con largo posto lasciato ai solisti italiani, spesso costretti a realizzarsi all’estero.

Si è rivisto l’astro della danza russa, ormai stabile e appartato a Roma, Vladimir Derevianko, nel ruolo di Stravinskij: si sono potuti apprezzare gli italiani Jacopo Belussi e Alessandro Frola (del Balletto di Amburgo), nel Divertimento “Peter and Igor” creato da John Neumeier per Chajkovskij, e arricchito oggi dallo struggente trasporto reciproco del due interpreti. Forte l’emotività creata dalla superba étoile spagnola Sergio Bernal: e superlativa l’esecuzione pianistica a quattro mani (scritta da Stravinskij) della “Sagra della Primavera”, da parte di Beatrice Rana e Massimo Spada, interpretata nella coreografia di Uwe Scholz, dal danzatore Davide Dato (Staatsoper di Vienna), sul palco da solo per tutta la durata dell’opera, col suo intenso e penetrante pathos.

La danza ha trionfato davvero, per tutti noi.

Paola Pariset

Nell’immagine di copertina, la performance di Roberto Bolle al Circo Massimo

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