/, Sezione 2/Guardare le stelle fa davvero bene

Guardare le stelle fa davvero bene

di | 2024-08-08T10:58:41+02:00 11-8-2024 5:05|Cultura, Sezione 2|0 Commenti

PALERMO – Anche se è appena trascorsa la notte di san Lorenzo, per tradizione notte delle stelle cadenti, secondo l’Unione Astrofili Italiani ci sono ancora buone possibilità di ammirare le Perseidi, cioè lo sciame meteorico che prende il nome della costellazione da cui sembra provenire. Anzi, la notte in cui tale scia sarà più visibile è quella tra il 12 e il 13 agosto, quando si potranno vedere fino ad un massimo di 90 ‘meteore’ all’ora.

Come è noto, le Perseidi non sono affatto stelle cadenti: si tratta infatti di polveri che impattano con l’atmosfera, lasciate dal passaggio della cometa Swift-Tuttle. Infatti, i detriti della chioma di tale cometa – che passa ogni 133 anni circa – bruciano attraversando ad alta velocità la nostra atmosfera e lasciano nel cielo una scia luminosa. Scia di ‘stelle cadenti’ che vediamo sempre in agosto perché la terra, nel suo giro orbitale attorno al sole, attraversa la zona dove è più volte passata la cometa ogni anno proprio in questo periodo.

Allora, nelle notti prima di Ferragosto, si sta a guardare il cielo notturno alla ricerca almeno di una ‘stella cadente’ e si esprime magari un desiderio… Ma anche se non si dovessero scorgere ‘stelle cadenti’, guardare la volta celeste pare comunque che faccia bene al nostro benessere fisico e mentale.

Daniele Ingemi, meteorologo

A ricordarlo, è il giornalista e tecnico meteorologo Daniele Ingemi che, in un articolo sul web, elenca i benefici, comprovati da varie ricerche, offerti dalla contemplazione del cielo stellato, possibilmente in una tersa e tiepida notte d’estate.

Innanzitutto, guardare le stelle migliorerebbe la relazione fra le persone. Infatti, scrive Ingemi “Quando osserviamo il cielo notturno comprendiamo quanto insignificanti siamo noi e quanto lo siano i nostri problemi. Connettersi con la vastità del cielo ci rinvigorisce e ci permette di ricordare che c’è qualcosa di molto più grande, che va ben oltre le nostre vite frenetiche. Quando guardiamo le stelle ci sentiamo piccoli e proviamo un senso di soggezione. Tale sensazione di meraviglia promuove un comportamento altruistico, accogliente e positivo. In questo caso il senso di meraviglia incoraggia a rinunciare a uno stringente interesse personale, per migliorare il benessere degli altri”.

Inoltre, l’osservazione del cielo stellato funge come antistress. Secondo molti scienziati l’osservazione degli astri celesti è un motivo di vero rilassamento, quasi una sorta di terapia che allevia lo stress accumulato.

Il giornalista-meteorologo evidenzia che “Uno studio del 2014 ha suggerito che chi guarda le stelle si sente più in contatto con la natura. Dona una calma inspiegabile alla mente e al corpo. Qualunque sia il problema, non appena si comincia a osservare le stelle, gran parte del peso va a finire in secondo piano, mentre le tensioni della mente e del corpo vanno ad allentarsi.”

Infine, osservare la bellezza del cielo stellato renderebbe più libera la nostra immaginazione, spingendola oltre quei limiti imposti dal cervello alla nostra mente, e fornirebbe stimoli a nuove idee creative: “Le stelle ci aiutano a migliorare la nostra creatività. Guardare il cielo notturno, sentendosi di vivere il momento, dona un senso di illuminazione, pace e meraviglia”.

Il fisico Jean Baptiste Perrin

Non ci resta allora che metterci col naso all’insù, scegliendo, se possibile, una postazione lontana dalle città e dall’inquinamento luminoso da esse prodotto: l’ideale sarebbe stare in montagna, o in aree di campagna lontane da centri abitati, o magari in qualche spiaggia distante da sorgenti luminose.

Comunque, in mancanza di altre possibilità, se non vi sono fonti di luce a distanza ravvicinata e se si ha la pazienza di aspettare un po’ di tempo per far abituare gli occhi al buio, il cielo stellato si può osservare pure dal balcone di casa.

E ci si trova d’accordo con l’affermazione di Jean Baptiste Perrin (fisico francese, destinatario nel 1926 del Nobel per Fisica): “È una debole luce, quella che ci arriva dal cielo stellato. Ma che cosa sarebbe il pensiero umano se non potessimo vedere le stelle?”

Maria D’Asaro

 

 

Già docente e psicopedagogista, dal 2020 giornalista pubblicista. Cura il blog: Mari da solcare
https://maridasolcare.blogspot.com. Ha scritto il libro ‘Una sedia nell’aldilà’ (Diogene Multimedia, Bologna, 2023)

Lascia un commento

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi