La presunzione umana ci ha sempre portato non solo a credere di essere la specie più intelligente sul pianeta Terra, ma a ritenere gli altri animali molto meno intelligenti se non addirittura stupidi. Per molti anni i ricercatori hanno considerato gli uccelli dotati di poca intelligenza perché il loro cervello è profondamente diverso da quello umano, soprattutto ridotto nelle dimensioni. Ma ultimamente studi e ricerche stanno rivalutando le capacità e le potenzialità di molte specie di volatili. Sapevamo che tra gli uccelli dotati di maggiore intelligenza ci sono corvi, cornacchie e gazze. Sono animali sociali, vivono in gruppo con ruoli ben definiti in grado di creare, usare e prendersi cura di utensili ma adesso salta anche fuori che riescono a provare, covare e condividere il rancore contro le persone. Sulla rivista The Royal Society Publishing di recente è stata pubblicata una ricerca nella quale viene esaminato un particolare comportamento di questi uccelli: da questo studio emerge che i corvi americani sono capaci di ricordare a lungo il volto di chi li tratta male e di far schierare contro il nemico anche altri uccelli.
In un esperimento due ricercatori hanno indossato due maschere, una dai tratti neutrali (era la faccia dell’ex vice presidente degli Stati Uniti, Dick Cheney) e una raffigurante il volto di un cavernicolo. La persona con indosso la maschera del cavernicolo ogni volta che raggiungeva un luogo frequentato da corvi ne catturava alcuni, legava loro le zampe e poi li lasciava di nuovo liberi. Un trattamento che sicuramente i corvi non hanno trovato per niente divertente. E non appena i corvi tornavano in libertà iniziavano a emettere dei versi, in particolare nei confronti dell’uomo primitivo, grida che i ricercatori hanno identificato come “verso di rimprovero”.
Ma non solo, i versi e la confusione provocata dallo scontro tra i corvi e il cavernicolo attirava l’attenzione – ed evidentemente la preoccupazione – di altri uccelli che alla fine si univano ai corvi nel rimproverare e attaccare l’aggressore anche se non lo avevano mai incontrato prima.
“Gruppi di uccelli da 2 a 15 esemplari ci attaccavano tuffandosi dal cielo fino a pochi metri da noi”, ha riferito il ricercatore con la maschera da cavernicolo. E non è finita qui. Quando gli scienziati hanno visitato luoghi distanti alcuni chilometri popolati da corvi, gli uccelli hanno attaccato il cavernicolo prima ancora che potesse dar loro fastidio. Come se la voce si fosse sparsa e che gli uccelli della zona fossero venuti a conoscenza che quell’uomo, il cavernicolo appunto, fosse un pericolo per loro. Un atteggiamento che si è protratto anche per alcuni anni a seguire.
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