CATANIA – Un titolo, Gli Esclusi, che potrebbe rievocare un romanzo di fattura pirandelliana e che invece ricalca un fatto di cronaca in stridente contraddizione con la tanto osannata politica inclusiva, la declamata società della pari opportunità e la inneggiata scuola di tutti.
La notizia dei bambini di Lodi esclusi dalla mensa, da qualche giorno, rimbalza dai tg ai quotidiani, da Facebook a Instagram. Si grida allo scandalo, si condanna, si approva, si denuncia e si raccolgono fondi: 60.000 euro in poche ore. I politici del momento ruminano parole di solidarietà o di biasimo, a seconda che siano di destra o di sinistra, pentastellati o leghisti, alla sindaca del partito delle camicie verdi, Sara Casanova che, in base a una recente delibera del Comune, chiede di produrre oltre all’ISEE un documento patrimoniale nel paese d’origine per poter usufruire dell’agevolazione per mensa e trasporti.
E qui sta il nodo. C’è chi per averlo deve affrontare un lungo viaggio e un investimento in termini di tempo e denaro e chi, invece, pur avendolo prodotto, ha avuto sentenza negativa da parte degli uffici comunali. E mentre le carte bollate sono stipate sui tavoli comunali e nei tribunali del Tar, i genitori inadempienti si attrezzano a preparare un pranzo frugale ai loro bambini da consumare a scuola,in una aula diversa dalla mensa, perché si sa che chi non paga non mangia. L’Italia, a questo punto, si spacca in due: chi urla a gran voce che i bambini hanno il diritto di stare con i propri compagni e chi, invece, denuncia i furbetti stranieri di voler depredare le casse del comune, indossando la maschera di poveracci.
Intanto al piano superiore, un insegnante fa lezione di Cittadinanza e legge che l’art. 3 della Costituzione: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinione politiche, di condizioni personali e sociali”. E, mentre lo dice, sa di dire una menzogna o quantomeno una mezza verità, il cui effetto doloroso riverbera negli occhi scuri di quel ragazzino pakistano che sta addentando il panino nella stanza degli esclusi.
Tania Barcellona
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