VITERBO – Subito dopo aver ordinato il menù della cena i due camerieri di sala portarono le bevande che di lì a poco avrebbero accompagnato le gustose pietanze. Lavoravano in silenzio, concentrati e attenti a non commettere errori. Poi, anche grazie ad uno scambio di battute scherzose, lo stato emotivo dei ragazzi divenne più disteso, stemperando quel sottile filo di apprensione. E così sui loro volti comparve un sorriso sereno, schietto e pulito, di quelli che fanno star bene.
“Ed è proprio per risultati come questo che nel febbraio 2017 a Viterbo venne fondata ‘Galiana Società Cooperativa Sociale’, come braccio operativo di Amici di Galiana ODV – afferma Giada Terenziani, presidente della Cooperativa -. L’intento è quello di contribuire allo sviluppo di una società più giusta, inclusiva e sostenibile, con lo scopo di offrire possibilità di occupazione per persone svantaggiate che un’associazione di volontariato da sola non può garantire. Questa è anche la strada che ha permesso a quattro dei nostri ragazzi con lieve disabilità intellettiva, di intraprendere un percorso di indipendenza abitativa in un condominio a partire da dicembre 2020. Un’esperienza concreta, impostata sul lungo termine, basata sulla convivenza quotidiana, sulla mutualità, sulla gestione degli spazi e del tempo e sulla gestione della vita comune in un condominio, ma sempre supportati nelle loro necessità da volontari e dal personale della Cooperativa”.
Un impegno che coinvolge anche altre realtà…
“Intanto Francesco, Leonardo, Marco e Vlad sono i ragazzi che attualmente svolgono un lavoro vero: con la loro nuova attività e il loro modo di fare dimostrano a tutti, quotidianamente, che le ‘differenze’ sono una risorsa inestimabile e da valorizzare. Basta chiederlo agli avventori del ristorante “La Chimera” di Viterbo (presso cui alcuni dei ragazzi prestano servizio) o alla società Ranucci Catering, che come noi sono andati oltre lo stigma sociale e hanno creduto nelle capacità di questi giovani. Una fiducia i cui risultati riempiono di gioia le famiglie, che però non riescono ancora ad avere la certezza di un futuro garantito per i loro figli”.
In pochi anni siete riusciti ad ottenere con ragazzi in situazioni di disagio risultati importanti e concreti che meritano di essere approfonditi e implementati.
“L’impegno della ‘Galiana Società Cooperativa Sociale’ è di utilizzare l’agricoltura sociale per perseguire l’inserimento socio-lavorativo di soggetti svantaggiati, disabili, ex tossicodipendenti e migranti. Sicuri di operare in un territorio in cui la tradizione rurale ha radici lontanissime attraversando i millenni nei gesti di coloro che lo abitano. Per questo, collaboriamo con diverse Aziende agricole biologiche locali, con l’Arci e, a partire da quest’anno, anche con il Ceis. Galiana Cooperativa però non è solo agricoltura sociale ma anche supporto educativo ai ragazzi in età scolare, in collaborazione con plessi scolastici locali e con la supervisione di ASL e Servizi Sociali del Comune di Viterbo. È anche a sostegno delle vittime di violenza di genere, riuscendo a gestire un appartamento protetto di prima accoglienza. Inoltre curiamo l’organizzazione di eventi di promozione del territorio, come ad esempio Natale a Tuscia in Bio, mercatino natalizio di prodotti locali svoltosi a Viterbo l’anno scorso, grazie alla collaborazione con il Comune di Viterbo, Slow Food e Mercato Contadino”.
Quali sono gli altri progetti sui quali state lavorando per portare aiuto e sostegno alle persone socialmente più fragili?
“Due volte buono è il nome del nostro ultimo progetto, in ordine di tempo ma certo non di importanza. È stato avviato nel 2023 ed è la sintesi delle esperienze pregresse. Si prefigge l’obiettivo di arrivare finalmente alla piena sostenibilità economica, attraverso la vendita dei prodotti. Buono perché persone fragili, svolgendo attività di agricoltura sociale, hanno la possibilità di rifiorire e reinserirsi nel mondo del lavoro. Buono perché le attività si svolgono presso Aziende agricole certificate biologiche e altamente inclusive. Due volte buono perché sostiene ed intreccia il benessere delle persone e dell’ambiente. Siamo una goccia nel mare di Organizzazioni ed Enti che ogni giorno si impegnano a trasformare in miracoli le scarse risorse di cui il Terzo Settore dispone – conclude Giada Terenziani – ma siamo fermamente convinti che ogni buona pratica, seppur piccola, crei nella società un impatto positivo che dura ben più a lungo delle risorse economiche pubbliche iniziali”.
In effetti ogni organizzazione di questo genere è come una piccola goccia nel mare, ma non va mai dimenticato che è proprio grazie a tante minuscole goccioline che si formano i grandi oceani. Riflettiamoci.
Paolo Paglialunga
Un Articolo bellissimo che richiama l’attenzione su un argomento importante come l’inclusione e come ognuno di noi, e sottolineo ognuno, è in grado di contribuire a rendere migliore la nostra società
Ho molto a cuore l’argomento, come sorella di un ragazzo disabile, ormai uomo, che ancora non ha avuto una opportunità analoga
Mi auguro di cuore che di queste iniziative ce ne possano essere molte di più
Grazie Paolo
Grazie