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Murales e peperoncino, ecco Diamante

di | 2024-10-20T22:02:56+02:00 20-10-2024 1:00|Sezione 1, Viaggi|0 Commenti

PALERMO – Chi si reca a Diamante, ridente cittadina calabrese sulla costa tirrenica nord occidentale, in provincia di Cosenza, si chiede l’origine di questo nome tanto suggestivo. Il perché lo rivela una leggenda popolare: una volta, nel tempo che fu, sarebbe stato visto volare un corvo che aveva nel becco un diamante. La pietra preziosa sarebbe poi caduta nelle acque del torrente che, prima di sfociare nel mar Tirreno, attraversa il paese: torrente che si chiama proprio Corvino…

Maria Stella Fabiani, nel sito istituzionale del comune di Diamante, fornisce una chiave di lettura del mitico racconto: “Il significato di questa leggenda è fortemente simbolico: al torrente Corvino, quasi trasformato in una creatura mitologica, si deve la fondazione del nucleo abitato che, già nelle carte topografiche del 1692, era indicato con il nome che ancora oggi lo identifica. Non è un caso che sia stato proprio il Corvino a far nascere, sia pure simbolicamente, il Diamante, in quanto esso è la causa prima del popolamento del territorio e della sua graduale trasformazione in centro abitato. Infatti, la risorsa acqua, fornita dal fiume, è stata fondamentale in una economia prettamente rurale”.

Anche se qualche insediamento risale ai tempi dei Greci e dei Romani, la nascita di un nucleo abitato nei luoghi dove oggi c’è Diamante viene datata intorno al 1500. Però solo alla fine del diciassettesimo secolo la popolazione dalle campagne si spostò verso il mare, attratta dalla felice posizione del luogo: si sviluppò così il centro abitato, che divenne presto un centro nevralgico per la pesca e l’agricoltura.

Oggi comunque Diamante per i suoi 8 chilometri di spiagge ben conservate e pulite e per la bellezza del suo mare, a cui nel 2021 è stata assegnata la Bandiera blu, è una delle più gettonate mete turistiche della Calabria.

Nel litorale nord della cittadina, di fronte alla frazione di Cirella, si può ammirare l’isoletta omonima, grande 0,12 Kmq. con un’altezza massima di 40 metri, con flora tipica della macchia mediterranea e boschetti di euforbio e limoni. Le sue rocce calcaree, sottoposte all’erosione del mare, hanno dato origine a varie grotte ed insenature. I fondali del lato orientale dell’isola di Cirella sono ricchi di vegetazione marina, soprattutto di Posidonia oceanica.

Nel 1981, l’amministrazione comunale approvò la proposta del pittore Nani Razetti di dipingere le mura della cittadina con colorati murales, ispirati a vari soggetti. Vennero così chiamati 85 artisti, provenienti da varie parti del mondo, perché dipingessero i muri dei vicoli del borgo marinaro di Diamante e di Cirella.  Negli anni successivi, sono arrivati a Diamante altri artisti che hanno continuato ad arricchire con i loro affreschi la cittadina e la sua frazione.

Nel 2021 Diamante ha celebrato il quarantennale dell’iniziativa artistica con la manifestazione Murales40, che ha visto la realizzazione di nuove opere come quella di Jorit su una delle pareti del palazzo di città, e il restauro di alcuni dei più significativi murales del 1981, come quelli di Eva Krump e Ibrahim Kodra.

Diamante è poi uno dei 24 comuni che fanno parte della Riviera dei Cedri, nome conferito alla fascia settentrionale del litorale tirrenico calabro a causa della diffusa coltivazione del cedro.

Le caratteristiche particolari di questo agrume (di grosso taglio e profumato), lo hanno reso assai noto sul mercato mondiale, anche per il profondo legame con i rabbini provenienti da tutte le comunità ebraiche del mondo, soliti arrivare ogni anno nella Riviera dei Cedri per selezionare il cedro perfetto, ovvero il “frutto dell’albero più bello” (detto etrog in lingua ebraica), da utilizzare durante la festa di Sukkot (Festa delle Capanne). Grazie alla sua massiccia esportazione verso Israele e gli Stati Uniti, dov’è ancora utilizzato dai rabbini, il cedro è una risorsa economica consistente per l’intero territorio.

Oltre che per i suoi murales e per la coltivazione del cedro nelle zone vicine, Diamante è considerata la capitale del peperoncino, molto utilizzato nella cucina calabrese.

Dal 1992, infatti, vi si svolge il Peperoncino Festival. L’evento, che è insieme una rassegna culturale e gastronomica, è stato ideato dal giornalista Enzo Monaco per il cinquecentenario della scoperta delle Americhe, che ha dato inizio all’importazione in Europa del peperoncino.

La manifestazione si svolge solitamente nei primi giorni di settembre e dura circa una settimana, durante la quale si svolgono le degustazioni della mostra Mangiare Mediterraneo, i Laboratori piccanti, altre mostre, il cabaret, la Rassegna del cinema piccante, la presentazione di libri, la premiazione della migliore tesi di laurea sul peperoncino e persino convegni medici. Nella cittadina c’è anche l’Accademia italiana del peperoncino, che conta migliaia di associati in tutto il mondo.

Diamante è inoltre sede di altri eventi culturali: vi si tengono seminari e incontri di studio organizzati dall’Istituto italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, grazie anche alla pregressa collaborazione con il professore Nuccio Ordine, recentemente scomparso, già docente di Letteratura italiana presso l’Università della Calabria.

Inoltre, a inizio settembre, si svolge il Mediterraneo Festival Corto: nato nel 2011, è un concorso cinematografico dedicato ai cortometraggi, che premia opere provenienti da tutto il mondo. La manifestazione cinematografica è considerata tra i dieci più importanti festival d’interesse culturale in tale ambito. Dal 2011 a oggi, ha ospitato alcuni importanti nomi del cinema e della cultura.

Infine, nella frazione di Cirella, in genere nella terza settimana di luglio e di agosto, ha luogo la manifestazione Calici sotto le stelle che promuove e valorizza i vini calabresi.

Maria D’Asaro

 

Già docente e psicopedagogista, dal 2020 giornalista pubblicista. Cura il blog: Mari da solcare
https://maridasolcare.blogspot.com. Ha scritto il libro ‘Una sedia nell’aldilà’ (Diogene Multimedia, Bologna, 2023)

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