Siamo tutti fotografi. Oggi più che mai con l’affermarsi delle camere digitali è molto più facile, e diciamo per tutti, fermare nel tempo belle immagini che troppo spesso mettono l’autore dello scatto su un piedistallo che non merita. Foto digitalizzate, automatizzate, photoshoppate, esagerate: tanto che molte di queste perdono il senso della realtà (e questo sarebbe il minimo) e soprattutto appaiono sì tecnicamente buone, ma certamente vuote e inutili.
“Il passo tra la realtà che viene fotografata in quanto ci appare bella e la realtà che ci appare bella in quanto è stata fotografata è brevisissimo”: questo il pensiero di Italo Calvino, scrittore, a proposito della fotografia in generale. E ancora prima di lui Ansel Adams, uno dei più grandi fotografi del XX secolo, aveva scritto: “In una fotografia ci sono sempre due pensieri, quello di chi l’ha realizzata e quello di chi la osserva”. Come a voler dire che non sempre i due pensieri coincidono.
E’ la specializzazione che ha reso meno intellettuale la fotografia? E’ la ricerca della tecnica perfetta che fa dimenticare il significato e il valore intrinseco dell’immagine che, attraverso l’apparecchio meccanico – perché nonostante la sofisticazione tale rimane – rubiamo al tempo che scorre davanti ai nostri occhi?
C’è poco da dire, la fotografia ai suoi massimi livelli diventa arte e lo diventa perché riesce a trasmettere sensazioni, emozioni, pensieri e quant’altro può farci riflettere almeno per un attimo. E questo risultato si raggiunge non soltanto se l’immagine è tecnicamente perfetta, il più delle volte è il contenuto che conta. “Per dipingere una grande parete non ci vuole un pennello grande ma un grande pennello”, così recitava una famosa pubblicità della fine degli anni ’70. E noi oggi possiamo affermare che per fare una bella fotografia non ci vuole necessariamente una macchina fotografica sofisticata e superaccessoriata bensì una grande idea che, supportata dalle necessarie conoscenze tecniche e con l’aiuto delle apparecchiature anche più semplici, riesce a farci parlare con il nostro interlocutore. Colui che la osserva.
Lascia un commento