NAPOLI – Saranno le città di Fiume, in Croazia, e Galway, in Irlanda, le capitali europee della Cultura 2020, che succederanno a Matera e Plovdiv, in Bulgaria. Le due località hanno ottenuto la nomina dall’Unione Europea ed avranno un anno intero per far conoscere al mondo intero le bellezze paesaggistiche e culturali dei propri territori.
Situata lungo le coste dell’Adriatico, la città di Fiume, Rijeka in croato, possiede molti monumenti e luoghi d’interesse: musei, chiese, edifici storici, affascinanti rovine romane e molti esempi di architettura rinascimentale. In estate Rijeka è il posto ideale per immergersi in acque cristalline, insignite della Bandiera blu. La baia di Preluk, grazie alla presenza costante di venti, viene scelta da esperti surfisti provenienti da tutto il mondo.
Galway, vivace cittadina irlandese, ricca di storia, immersa in un’atmosfera incredibilmente suggestiva, occupa una posizione strategica sull’Oceano Atlantico. Di particolare attrattiva è The Long Walk, una fila di casette dai colori pastello alla foce del fiume Corrib; spostandosi verso il centro storico, lungo William Street, tra negozietti deliziosi e artisti di strada, è possibile ammirare il Lynch’s Castle, la più bella casa medievale d’Irlanda, dalla facciata decorata con sculture e stemmi della famiglia Lynch e del re Enrico VII.
L’iniziativa “Capitale europea della cultura” è un’eccellente opportunità per valorizzare l’immagine delle città, riqualificarne e potenziarne il profilo. “Grazie al loro titolo di Capitale europea della cultura – dichiara il vicepresidente per la promozione dello stile di vita europeo, Margaritis Schinas – Rijeka e Galway sfrutteranno il pieno potenziale per arricchire la nostra esperienza di vita e per avvicinare le nostre comunità. La promozione della cultura come elemento centrale del nostro stile di vita ha molti effetti positivi sulla società, in termini di inclusione sociale, integrazione e crescita economica. Permette alle persone di acquisire nuove esperienze, abilità e opportunità per partecipare alla società e rendere le nostre società più eque e inclusive. Auguro loro ogni successo in questo sforzo”.
Amalia Ammirati
Articolo Eccellente!
Brava