FIRENZE – Il trasporto pubblico a Firenze, secondo i pareri della maggior parte dei cittadini, funziona egregiamente, grazie alla sua efficienza ed ai suoi rari disservizi. Ma è un’opinione non condivisa dai dipendenti Ataf, che lamentano numerose criticità partendo già dal contratto di lavoro. I lavoratori dell’azienda, che fa capo a One Scarl, non sarebbero infatti soddisfatti della attuale situazione.
Luca, autista e dipendente Ataf, racconta la sua esperienza, evidenziando come manchi una vera e propria tutela: “Durante i turni di notte, nelle zone meno vivibili della città, si trovano soggetti di ogni tipo, ed è facile trovare qualcuno che aggredisce o ruba effetti personali. Un mio collega è stato aggredito mentre era alla guida, gli è stata strappata la camicia e gli hanno sputato addosso”.
Di giorno l’attenzione va ai turisti o pedoni in genere, gli autobus sono grossi, e Firenze è piccola, è necessario controllare con attenzione tutte le sporgenze, come ad esempio gli specchi, al fine di non correre il rischio di incappare in spiacevoli incidenti, colpendo qualcuno. “Inoltre – continua Luca – è necessario rispettare i tempi delle corse, che però, non tengono conto assolutamente dei ritardi dovuti al traffico. I percorsi vengono infatti organizzati con Google Maps, senza considerare le difficoltà che si possono trovare per strada”.
Gli autisti si trovano in una situazione spiacevole, e l’azienda risponde sostenendo di aver attivato numerosi vantaggi per i lavoratori, come ad esempio l’abbonamento annuale gratuito per tutte le famiglie dei dipendenti che hanno un figlio ancora studente, ma forse non basta per sollevare nuovamente la fiducia tra i dipendenti, che attendono una svolta vera, e Ataf.
Boris Zarcone
Nell’immagine di copertina, un bus Ataf
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