Da domani parte la cosiddetta Fase 2, quella che ci porterà gradatamente alla normalità, mettendo alle spalle il periodo più tormentato dell’epidemia dovuta al coronavirus. In realtà, le cose non stanno esattamente così; o meglio, la speranza è che l’emergenza sia largamente alle spalle e che adesso ci si possa avviare verso un’esistenza vicina a quella che abbiamo vissuto sino a febbraio scorso, ma i rischi e i pericoli non sono affatto sopiti, tanto che la conferma dei provvedimenti in vigore da lunedì 18 maggio è tutta legata all’andamento della curva epidemiologica. In sintesi, se i contagi dovessero aumentare, torneranno le restrizioni. Quindi, no a colpi di testa ma sempre totale e convinto rispetto delle norme. Solo così ce la faremo e in tempi abbastanza accettabili.
Che cosa cambia da domani? Intanto, non ci saranno più limitazioni per gli spostamenti all’interno del territorio della stessa regione, che non dovranno più essere giustificati con l’autocertificazione: quindi, non più solo visite ai congiunti (quante polemiche su questo termine…), ma anche agli amici, sempre rispettando le distanze di sicurezza ed evitando assembramenti. Fino al 2 giugno compreso, sarà ancora vietato spostarsi con qualsiasi mezzo di trasporto in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente ci si trova, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o per motivi di salute. Resta consentito il rientro nel proprio domicilio, abitazione o residenza. Da domani le funzioni religiose si potranno nuovamente svolgere con la partecipazione dei fedeli nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo e dalle rispettive confessioni.
Il 18 maggio ripartono anche tutta una serie di attività economiche: turistiche (balneazione), ristorazione, strutture ricettive, servizi alla persona (parrucchieri ed estetisti), commercio al dettaglio; commercio al dettaglio su aree pubbliche (mercati, fiere e mercatini degli hobbisti); uffici aperti al pubblico; piscine; palestre; manutenzione del verde; musei, archivi e biblioteche. Inutile scendere nei dettagli delle varie norme e limitazioni che riguardano ogni settore: meglio che ognuno che si informi su ciò che gli interessa più da vicino. Vale la pena comunque ricordare che sono previste sanzioni da 400 a 3.000 euro per chi viola le regole e nei casi in cui la violazione sia commessa dall’attività di impresa è prevista la chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni.
Ma questa è solo una piccolissima parte dei provvedimenti contenuti nel maxi decreto varato dal Governo: anche in questo caso, per i capitoli ai quali ognuno di noi è maggiormente interessato, meglio rivolgersi direttamente al testo, composto di oltre 250 articoli per complessive 500 e più pagine.
Ci aspetta in ogni caso un’estate di privazioni e rinunce: Siena ha ufficializzato la cancellazione sia del Palio di luglio che di quello dell’Assunta, un evento che interessa e coinvolge non solo le contrade. E saltano anche una miriade di manifestazioni minori (ma non meno significative) che interessano praticamente ogni borgo d’Italia: sagre, fiere, quintane, corse, mercati e mercatini… Se ne riparla l’anno prossimo, come pure al 2021 sono stati rinviati tanti matrimoni in programma soprattutto in estate: poche coppie hanno scelto di celebrare comunque l’atto, rinviando a tempi migliori il banchetto e la festa con parenti e amici. Niente cresime e prime comunioni che riempivano le domeniche da aprile a giugno: forse si potrà recuperare qualcosa da ottobre in poi. Forse…
Niente da fare anche per i grandi concerti e per tutte le stagioni teatrali e cinematografiche all’aperto; il calcio, almeno quello della serie A, dovrebbe ricominciare a metà giugno, con le coppe europee ad agosto. Per gli altri campionati, niente ancora è stato deciso. Alcuni sport (rugby, basket e pallavolo) hanno già stabilito di chiudere in anticipo la stagione agonistica senza scudetto, promozioni e retrocessioni: decisioni forti che il mondo del pallone per una serie di ragioni (soprattutto economiche) non è stato in grado di prendere. E su tutto pende comunque il rischio che qualche contagio tra atleti e componenti dello staff possa portare ad una nuova sospensione (stavolta definitiva) dell’attività agonistica.
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