FORLI’ – Una “leggenda italiana” in mostra a Forlì. La leggenda è quella di Ercole Baldini, il grande ciclista recentemente scomparso al quale il Comune di Forlì ha voluto dedicare una mostra. E’ stata allestita nei musei del complesso di San Domenico e rimarrà aperta fino al prossimo 7 gennaio. L’esposizione, che porta il titolo “Ercole Baldini. Una leggenda italiana”, è stata realizzata dal Comune in collaborazione con la casa editrice Minerva e i figli del campione forlivese. E’ stata curata dal collega sportivo, Beppe Conti.
Nelle sale del Museo civico sono esposti per la prima volta i cimeli più prestigiosi della sua lunga carriera di ciclista: le sue biciclette, le maglie iridate, le coppe, tra cui quella d’oro celebrativa del Giro d’Italia da lui vinto nel 1958, e le medaglie, inclusi gli ori Olimpici. A narrare ai visitatori, la sua vita e una carriera gloriosa ci sono gli scatti fotografici straordinari e unici in bianco e nero del grande fotoreporter bolognese Walter Breveglieri che di Ercole Baldini è stato un amico sincero che lo aveva seguito in tutta la sua carriera agonistica che aveva documentato con numerosi scatti fotografici.
Si tratta di tante foto che raccontano la vita di Ercole Baldini nel privato e sulla bicicletta, gli “amici/nemici” ciclisti romagnoli della sua epoca e la gente che lo attendeva passare ai bordi delle strade. Una mostra, quella dedicata al “Treno di Forlì”, come era soprannominato Ercole Baldini, che fa riscoprire un grande protagonista del ciclismo italiano. La rassegna rende omaggio a un personaggio forse un po’ troppo trascurato dalla memoria collettiva che tende a rimuovere il meglio del passato. Il gigante romagnolo è stato un talento straordinario, esploso a metà degli Anni Cinquanta, quando stava tramontando il periodo aureo di Coppi e Bartali ed era ancora a venire quello di Gimondi e Merckx. In questo interregno, Baldini ha lasciato un segno breve ma profondissimo.
Un ciclone, una forza della natura, che in tre stagioni (1956, ’57 e ’58) ha dominato il mondo del ciclismo raggiungendo una popolarità che sembrava far impallidire perfino quella di Fausto Coppi, da tempo avviato a un malinconico declino. Capace di imprese che nessuno ha più saputo vantare: un oro olimpico a Melbourne nel 1956, centrato a soli 23 anni quando era ancora dilettante; un campionato Mondiale su strada a Reims (’58) e il Giro d’Italia sempre nel 1958. Ma non basta perché il campione romagnolo, prima dell’exploit di Melbourne, era riuscito a strappare a Jacques Anquetil il primato dell’ora. Record che il francese aveva appena tolto a Fausto Coppi.
Era stato lo stesso Coppi, a “battezzarlo” quando il romagnolo aveva centrato il record dell’ora dei dilettanti: “Questo record è solo una tappa…”, aveva profetizzato Fausto. “Con la sua andatura naturale, con la sua capacità di mantenere medie elevate e costanti, quel ragazzo è destinato al primato assoluto”. E infatti. Il sodalizio con Fausto Coppi si cementò al Trofeo Baracchi del 1957 quando Baldini, grazie alle sue poderose “trenate”, portò Coppi alla vittoria, un Coppi già 38enne, ormai ai titoli di coda della carriera, che non ebbe difficoltà a riconoscere, pubblicamente, i meriti del suo giovane compagno. Le grandi imprese di Ercole Baldini divennero ispirazione per Secondo Casadei, che nel 1958 gli dedicò “Il treno di Forlì”.
Nel 2016 è stato inserito nella Hall of Fame del Giro d’Italia, coppa messa a disposizione per la mostra. “Baldini non è stato solo un grande campione del ciclismo su strada – ricorda il sindaco di Forlì, Gian Luca Zattini -. Ercole vinse tutto, ma rimase sempre un uomo dall’animo generoso, legato alla famiglia e alla sua terra. Il Comune di Forlì ha voluto celebrarlo e ricordarlo con una mostra straordinaria, dedicata alle sue imprese e a quel ciclismo eroico, fatto di sudore e fatica, che Baldini ha rappresentato per tutta una vita”.
Gli appuntamenti che fanno da cornice alla mostra hanno visto e vedranno susseguirsi sul palco del museo, tanti campioni del passato e del presente che si sono alternati e si alterneranno ai microfoni per ricordi e aneddoti. Quelli rimasti in programma sono previsti martedì 19 dicembre: “Ercole Baldini, il Tour de France fatto e quelli mancati” e venerdì 15 gennaio 2024: “Ercole Baldini e il ciclismo moderno”. Per quanto riguarda gli orari di visita, la mostra si può visitare dal martedì al venerdì: 9.30 – 19.00 sabato, domenica e festivi: 9.30 – 20.00.
Fabrizio Rappini
Nell’immagine di copertina, i titoli conquistati da Ercole Baldini durante la sua carriera
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