BRACCIANO – Un luogo dove si intrecciano mirabilmente passato, presente e futuro, scrivendo una pagina importante e significativa della storia: è il Museo dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle, sulle sponde del Lago di Bracciano, all’interno della storica sede dell’antico idroscalo. Oltre cento anni di storia dell’Aviazione offerti agli stupefatti visitatori, attraverso cinque hangar in 16.000 metri quadri di superficie espositiva.
Stupefacente, appena si entra, uno dei più antichi cimeli aeronautici del mondo: il bellissimo pallone di Garnerin, donato da Paolo VI, all’Aereonatica e successivamente restaurato, sotto la supervisione della Sovrintendenza dei Beni Culturali. Tecnologia, arte, storia, ricordi in una struttura inaugurata dal presidente della Repubblica Giovanni Leone, nel 1977, e legata indissolubilmente ad una figura rappresentativa dell’aviazione italiana che volle questo luogo, lui che nel 1908 volò sull’N.1, il primo dirigibile militare italiano, costruito dagli ingegneri Gaetano Arturo Crocco ed Ottavio Ricaldoni.
La base di Vigna di Valle fu anche sede dell’88° Gruppo Caccia Marittima e nel secondo dopoguerra del Comando del Soccorso Aereo con l’84° Gruppo Idrovolanti. Nel 1907, ha dato vita al Cantiere Sperimentale Aeronautico e, successivamente, nel 1910, alla Scuola Piloti Dirigibilisti. Basti pensare che è possibile visitare una particolare sezione dedicata proprio alle esplorazioni polari, il Centro di Documentazione “Umberto Nobile”.
Nei vari hangar sono esposti alcuni degli aerei usati tra le due Guerre mondiali, ma anche i velivoli a getto fino ai moderni jet utilizzati dalla Pattuglia Acrobatica Nazionale come i G91 Pan e gli Mb339.
Cinque padiglioni, distribuiti in ordine cronologico che propongono un emozionante viaggio dalle origini del volo, fino ai giorni nostri. Simulatori di volo, aree multimediali, aree relax passando tra gli hangar attraverso tunnel a forma della carlinga dell’aereo.
Tutto ben organizzato nel minimo dettaglio e arricchito da oltre 80 veicoli esposti, tantissimi cimeli, motori come quello funzionante del Flyer, proprio l’aereo utilizzato dai Fratelli Wright, nel 1909, insieme al sottotenente di vascello Mario Calderara. Per non parlare degli idrovolanti, jet del primo Dopoguerra, la replica di un Wright n°4, od alcuni dei principali caccia di costruzione italiana del secondo conflitto mondiale i Macchi M.C.200.
Tanti veicoli, ognuno con la sua storia da raccontare, per un volo nel mondo dell’Aeronautica italiana al Museo storico di Vigna di Valle. Buona visita.
Laura Ciulli
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