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Il Covid ha portato pure più truffe agli anziani

di | 2021-11-15T13:45:22+01:00 14-11-2021 6:35|Attualità, Sezione 8|0 Commenti

VITERBO – L’emergenza sanitaria legata al Covid-19 ha portato morte, dolore, disagi e purtroppo un grave fenomeno: le truffe alle persone più fragili, specialmente gli anziani. Bande di criminali molto preparate e scaltre si aggirano nelle città in cerca dei loro bersagli vulnerabili. Così spuntano falsi medici che chiedono soldi per effettuare tamponi, finte sanificazioni nelle abitazioni ed ultimamente la truffa del pacco. Sono questi alcuni dei frequenti raggiri che colpiscono gli anziani, soprattutto le persone lontane dai loro cari. L’emergenza sanitaria ha registrato un enorme aumento di casi, ma anche di denunce. Le fasce più vulnerabili e più deboli sono letteralmente prese di mira: soli nelle loro case, in molti casi isolati dalla società, sono i soggetti preferiti da queste bande di criminali che, nella maggior parte dei casi, cercano con notevoli risultati di fare leva sugli affetti, magari con la scusa del falso incidente del figlio o del nipote o con la scusa di un pacco da consegnare, che alla fine contiene sassi e carta.

A monte di tutto questo, c’è la scarsa informazione che, nonostante le numerose campagne di prevenzione delle Forze dell’ordine, ancora facilita l’operato dei truffatori. Inoltre, è bene considerare che questa tipologia di reato necessita di un vero e proprio inasprimento delle pene. Tra l’altro, molti anziani non hanno il coraggio di denunciare: si vergognano. Per non parlare delle gravi conseguenze psicologiche. Giorni fa a Milano, Francesco un pensionato di origini meridionali, ha telefonato al numero unico di soccorso pubblico, per farsi accompagnare dai poliziotti, dato che aveva gravi problemi di deambulazione. La sala operativa ha passato la chiamata alla volante di turno e l’anziano è stato accompagnato all’ufficio postale a ritirare la pensione.

Le Forze dell’ordine sono, dunque, il nostro avamposto di prossimità, ma è anche vero che non tutti i “nonni” sono svegli come Francesco. È la società e quindi le varie istituzioni che devono necessariamente fare sapere agli anziani che non devono mai aprire agli estranei, non devono rispondere al telefono a chi si spaccia per un avvocato o un amico del figlio. Ormai nella nostra società la soglia di vita per gli uomini sfiora gli 81 anni e per le donne supera gli 85 un anziano su tre ha difficoltà a prepararsi da solo da mangiare, farsi la spesa, pulire la propria abitazione ed oltre l’11% ha difficoltà a prendersi cura di se stesso.

Le organizzazioni criminali, quindi, trovano un terreno fertile nella debolezza fisica e psicologica degli anziani, rubando loro quella piccola disponibilità economica, utile per cercare di arrivare a fine mese. Individui senza scrupoli, che non esitano ad approfittare dei più deboli con diverse tipologie di stratagemmi. Un fenomeno che lascia un segno indelebile sulle persone truffate. La tutela degli anziani e dei soggetti più fragili è un dovere civile, ma anche morale, dove ognuno di noi è chiamato a fare la sua parte accanto alle istituzioni.

Laura Ciulli

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