Prima c’era solo Southampton (Inghilterra), adesso si sono aggiunte Ancona e Jesi. Che cosa hanno in comune i due comuni marchigiani e la città inglese? “PurifyGo” che letteralmente significa “Purifica e Vai”. Si tratta di un progetto pilota (realizzato da Conerobus in collaborazione con l’Università la Sapienza di Roma, Ansaldo Trasporti e Agt Engineering) che ha permesso la realizzazione di autobus “mangia smog”, adibiti al trasporto pubblico locale (tpl), in grado di ridurre il livello di inquinamento e di polveri sottili presenti nell’aria. In parole povere, questi mezzi viaggiano, fanno il loro lavoro e contemporaneamente “catturano” Pm10 e Pm2.5 attraverso un sistema filtrante che sa anche analizzare i livelli di particolato, fornendo quindi informazioni preziose per individuare le zone maggiormente inquinate dei centri cittadini.
“PurifyGo – spiega Guido Castelli, assessore regionale ai Trasporti – è un sistema filtrante del particolato nell’aria (Pm10 e Pm2.5), installato sul tetto degli autobus. Conerobus è la prima azienda di tpl in Italia ad avviare la sperimentazione. Il sistema sarà installato inizialmente su 4 autobus: due Solaris Urbino U10 e due U12”. Per il progetto sono stati stanziati 160mila euro dalla Regione destinati al tpl, visto il tema particolarmente attuale dell’inquinamento e della qualità dell’aria. Per Castelli si tratta di un approccio scientifico che unisce il tema dell’ambiente, i Comuni e il trasporto pubblico. Il sistema di filtraggio potrebbe generare “un effetto quasi miracoloso, catturando lo smog anziché rilasciarlo nell’ambiente”.
“Il sistema PurifyGo – aggiunge Filippo Ugolini, presidente della Agt Engineering e docente alla Sapienza – servirà soprattutto a effettuare una verifica sul percorso degli autobus. Ogni bus dotato di filtri circolerà infatti in una zona predefinita per tutta la durata della sperimentazione, per monitorare l’inquinamento in aree specifiche”. I sistemi, costituiti da cassonetti di alluminio montati sul tetto degli autobus, sono dotati di separatori d’acqua, sensori per la pressione e la velocità dell’aria e ventilatori. Saranno divisi in due gruppi filtranti, orientati in modo perpendicolare al senso di marcia. Saranno presenti due sistemi gemelli: uno con filtri “master” e l’altro con filtri sperimentali, che saranno poi messi a confronto per individuare i più efficienti su tutti e quattro gli autobus. I sistemi saranno poi collegati a un “data logger” (registratore di dati) in cabina guida, che riceverà tutti i dati sul funzionamento, rilevando eventualmente anche se i filtri sono pieni e da sostituire. Per Ugolini, i 4 autobus dell’esperimento, insieme, saranno in grado di filtrare 486mila litri di aria all’ora, quindi 4,2 miliardi di litri di aria in tre mesi.
“È una sperimentazione che attuiamo con soddisfazione e orgoglio, perché potrà poi essere declinata e proposta in altre località che mostrano problemi di inquinamento dell’aria. La qualità dell’ambiente è uno degli obiettivi primari da perseguire in Italia e in Europa”, sottolinea con orgoglio il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli. “Il progetto coniuga, con un approccio scientifico, il territorio alla sperimentazione si inserisce Castelli -. Vogliamo sfatare il mito secondo cui il trasporto pubblico locale inquina. Ad Ancona c’è una tradizione molto spinta per quanto riguarda la mobilità dolce e sostenibile. Abbiamo ritenuto quindi di sperimentare qui questa iniziativa che speriamo possa diventare una buona prassi regionale e nazionale”.
Il progetto, assai innovativo sul tema del “climate change”, sarà sperimentale. Tutti i dati sul funzionamento dei filtri saranno costantemente monitorati per verificare l’andamento della sperimentazione. I fondi della Regione Marche saranno utilizzati per abbattere le polveri sottili, piccole come globuli rossi, che se non filtrate vengono respirate. I risultati della sperimentazione con PurifyGo saranno verificati dal CNR di Napoli, che trasmetterà i dati alla Regione Marche per la selezione dei filtri più efficaci da acquistare. La soluzione, già sperimentata in Inghilterra oltre che ad Ancona e Jesi, rappresenta una vera innovazione nel settore in direzione della sostenibilità, per migliorare sempre di più la qualità dell’aria. Insomma, bus che portano al lavoro e nello stesso tempo puliscono l’aria. Mica male come idea.
Buona domenica.
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