ROMA – Le previsioni parlano chiaro: entro il 2020 oltre 320 milioni di viaggi internazionali saranno fatti ogni anno solo da millennials ovvero da giovani la cui fascia di età oscilla fra i 18 e i 38 anni. Un gruppo eterogeneo per quanto riguarda capacità di spesa, gusti ed interessi accomunato però dalla grande passione per i viaggi considerati come una delle esperienze più utili e stimolanti da fare.
Negli ultimi tempi grandi gruppi alberghieri si sono concentrati sui millennials offrendo un nuovo tipo di accoglienza in buone location a prezzi accessibili. Ma, dato che i giovani sono grandi fruitori di tecnologie e amano sempre stare connessi, le nuove strutture si sono messe al passo con le esigenze dei loro fruitori fornendo agli stessi servizi di Wi-Fi gratuiti e non solo. Infatti i nuovi hotel destinati ai millennials sono dotati di spazi social di incontro nelle sale comuni e spesso offrono occasioni di divertimento sul posto con bar, negozi di souvenir e musica dal vivo. Uno dei primi hotel con queste caratteristiche è stato il Mama Shelter a Parigi.
È proprio a tal riguardo che l’Accor Hotels, uno dei maggiori gruppi alberghieri francesi, ha acquistato 25 Hours Hotels, gruppo di alberghi che puntano sul design (progettazione di oggetti che coniugano la funzionalità all’estetica) e sul lifestyle (stile di vita), con all’attivo sette strutture in città di lingua tedesca e con progetti in fase di realizzazione in altre città europee fra cui Colonia e Parigi, mentre per quanto riguarda l’Italia il gruppo ha progettato la realizzazione di un 25 Hours Hotel a Firenze entro il 2020.
Oltre al normale via vai di clienti, nei 25 Hours c’è chi ci va solo per frequentare i suoi spazi pubblici, veri e propri ritrovi che animano i quartieri in cui si trovano. Per esempio a Zurigo il 25 Hours, che si trova vicino alla stazione ferroviaria, ospita un ristorante israeliano, un negozio di libri e souvenir e un bar in cui è quasi difficile entrare a fine giornata per prendere un drink. Stessa cosa accade a Vienna dove il 25 Hours è situato nel MueseumsQuartier, luogo in cui si possono ammirare oltre che i decori artistici anche lo splendido panorama che si gode dalla terrazza situata sul tetto dell’albergo dove si trova un bar molto apprezzato sia dalla gioventù viennese che dagli ospiti.
Ad Amsterdam invece, già dal 2016, è stato realizzato il pioneristico Amsterdam City, nuovo concetto alberghiero realizzato dal gruppo The Student Hotel dedicato ai globetrotter (persone che viaggiano per il mondo a fini turistici) agli studenti e ai giovani manager. Lo stabile si trova a cinque minuti dal centro negli ex uffici dei giornali Trouw e Parrol.
The Student Hotel è un concetto ibrido di hotel con accoglienza informale ed innovativa, progettata per offrire alloggi di qualità nel cuore delle città europee agli studenti e ai viaggiatori che amano gli spazi condivisi che, in queste strutture, sono davvero tali al fine di favorire gli incontri fra i clienti. Dopo Amsterdam sono stati aperti altri dieci hotel con tali caratteristiche fra Olanda, Parigi, Barcellona, Dresda e Firenze, una prossima apertura di questo tipo di albergo è prevista anche a Bologna. In Italia a Firenze lo scorso giugno è stato inaugurato lo The Student Hotel italiano, primo albergo in Italia strutturato su questo nuovo progetto ricettivo globale costato svariati milioni di euro e rivolto alla generazione dei nativi digitali.
Il progetto, presentato dall’imprenditore scozzese Charlie McGregor e curato da un team in cui hanno collaborato il Rizoma Architeture di Bologna e lo studio Archea di Firenze, ha riqualificato un vecchio edificio in disuso (soprannominato dai fiorentini Palazzo Addormentato) situato in una posizione nevralgica sui viali che circondano il centro storico della città.
Con l’apertura di altre due strutture previste per il 2021 sempre a Firenze, The Student Hotel promette di incrementare l’offerta ricettiva di fascia media rivolgendosi così non solo agli studenti ma anche a quel turismo che vede il viaggio come un’esperienza.
In Italia, oltre alla catena degli The Student Hotel, ce n’è anche un’altra che utilizza queste innovative forme di accoglienza: si tratta del Moxy Marriott. La catena conta alcuni hotel nel nostro Paese, centinaia in tutto il mondo e altrettanti in via di apertura, sono strutture dove la vita si svolge nelle lobby (saloni) dove il megaschermo rimanda le foto dei clienti della catena e nelle cui living-room (soggiorni) si respira un’atmosfera molto particolare perché lì il self-service (fai da te) significa veramente fare ciò che si vuole come un bere un cocktail, mangiare a tavoli condivisi, lavorare con Wi-Fi gratuito, conoscere gente.
Nuove strutture, nuovi progetti di ospitalità studiati per offrire ai giovani d’oggi tutto ciò di cui hanno bisogno al fine si ricreare intorno a loro un’atmosfera che rifletta appieno il loro modo di vivere vivace, moderno, dinamico e sempre più iperconnesso.
Silvia Fornari
Nella foto di copertina, The Student Hotel di Firenze
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