//E se è una femmina si chiamerà Futura

E se è una femmina si chiamerà Futura

di | 2020-12-27T13:43:01+01:00 27-12-2020 6:54|Punto e Virgola|0 Commenti
Aspettiamo che ritorni la luce,
di sentire una voce,
aspettiamo senza avere paura, domani.

Cantava così una quarantina di anni fa Lucio Dalla. Perché la luce ritornerà, pur se non sappiamo quando, ma abbiamo il dovere di non avere paura, di guardare il domani a testa alta. E’ stato un anno orribile, inutile persino ripeterlo. Abbiamo trascorso un Natale caratterizzato da molti “senza” e altrettanti “con”; ci apprestiamo ad un san Silvestro ugualmente deprivato di tante caratteristiche storiche e tradizionali. La Festa cristiana più sentita e amata e quella civile più attesa e gioiosa accomunate da un unico destino: senza clamori, senza parenti e/o amici (salvo pochissime eccezioni), senza brindisi, decorazioni, abbigliamenti particolari… Senza abbracci. E soprattutto senza tanti che non ci sono più. Con molteplici preoccupazioni, poi: il lavoro perso, tante attività chiuse o ridotte allo stremo, tanti giovani ormai privi anche della speranza… E con una compagnia della quale è difficile fare a meno: la paura.

L’arrivo delle prime dosi di vaccino in Italia

Il nemico è invisibile, ma vive e prospera in mezzo a noi. E non c’è verso di farlo sloggiare. “Andrà tutto bene” ci dicevamo per farci vicendevolmente coraggio: no, non è andato tutto bene. Anzi. Il pesantissimo isolamento primaverile ci aveva illusi, ma la seconda ondata è stata ancor più devastante: troppi morti, troppi allarmi e restrizioni crescenti che oggi ci sembrano insufficienti a contenere la diffusione del Covid. Che adesso muta (come fanno tutti i virus…) e si trasforma per continuare ad essere aggressivo e penetrante. E così la paura si fa sentire: impalpabile anch’essa, ma presente in ogni nostro atto quotidiano. Sentimento comprensibile e pure giustificabile, ma dobbiamo saper reagire. Con la consapevolezza che siamo più forti e che alla lunga la battaglia sarà vinta.

Proprio negli ultimi giorni dell’anno che, per fortuna, se ne va e mai più ritornerà, arrivano le prime dosi di vaccino. Ed è sicuramente l’unica notizia buona di un 2020 da dimenticare. Certo, ci vorrà tenpo per completare l’immunizzazione di massa, ma – come si suol dire – se non si comincia…

L’augurio per il 2021? Poter tornare a sorridere senza la mascherina. E, sempre per dirla con Lucio Dalla “se è una femmina, si chiamerà Futura“.

Buona domenica e soprattutto Buon Anno. Ne abbiamo tutti un gran bisogno.

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