//E l’amore vero batte anche il coronavirus

E l’amore vero batte anche il coronavirus

di | 2020-05-24T06:48:57+02:00 24-5-2020 6:50|Punto e Virgola|0 Commenti

La vicenda è venuta alla luce grazie a Mario Calabresi, ex direttore di Repubblica e La Stampa, che ha creato e gestisce la Newsletter “Altre/Storie”. Un concentrato di belle letture che riconciliano con il giornalismo vero. E con la vita.

Franco e Adriana sono sposati da 54 anni e vivono in Piemonte. Lei è malata di Alzheimer dal 2004 ed è ricoverata in una struttura piemontese. Quel morbo è terribile: cancella ricordi, sentimenti, passioni. Isola in un mondo ovattato nel quale non si riesce a penetrare e loro, i pazienti, vegetano lontano da tutto e da tutti in attesa che il destino completi la devastazione. Ma per quella coppia non è così. Franco è riuscito a mantenere un canale di comunicazione aperto con la moglie che solo con lui riesce ad avere una forma di relazione: se non lo vede, si lascia andare, viene pervasa dalla paura, non mangia più. E così ogni mattina Franco si presenta puntualissimo nella struttura che ospita la moglie per tenerle compagnia fino a sera quando rientra a casa. Ma il 6 marzo è un giorno diverso: sono scattati i provvedimenti che bloccano gli accessi agli estranei. E’ il giorno del famigerato “lockdown”. Franco è disperato, implora che lo facciano entrare, ma non c’è niente da fare: le regole sono severissime e non sono ammesse deroghe. A meno che…

L’ospedale Le Molinette di Torino

Sì, una soluzione c’è: che anche lui si faccia ricoverare. Passa qualche giorno e finalmente arriva la notizia: Franco, dopo una serie di controlli, viene accolto e sistemato in un lettino nella stessa stanza di Adriana, ma gli dicono che una volta entrato non potrà più uscire. Pazienza, l’importante è stare vicino alla donna della sua vita. Ma il coronavirus continua a fare il suo sporco lavoro: a metà aprile, i primi sintomi, a fine mese Franco ha 40 di febbre. Lo portano con una gravissima polmonite alle Molinette a Torino dove viene ricoverato in condizioni disperate. Non si preoccupa del suo stato di salute, ma di Adriana di nuovo sola. Di nuovo isolata e impaurita. Lei, come sempre accade, non mangia più e dopo qualche giorno risulta contagiata dal Covid-19. La corsa verso l’ospedale di Torino è identica a quella del marito, ma non c’è la possibilità di farli stare vicini e nemmeno le tre figlie hanno modo di poter entrare in contatto con i genitori.

Ma il 4 maggio avviene un piccolo miracolo: si libera un letto vicino a Franco e i sanitari delle Molinette (che, nel frattempo, hanno saputo di quella intensa storia di amore e di condivisione) non perdono tempo e ci portano Adriana. Quando l’anziana signora rivede il marito, letteralmente rinasce: innanzitutto ricomincia a mangiare e poi insieme riprendono il loro percorso fatto di sguardi, tenerezze, musica ascoltata insieme. I miglioramenti sono palpabili e a metà maggio arriva il responso: Adriana è negativa al tampone. Franco ancora no, deve continuare le cure, ma la situazione va migliorando lentamente anche per lui. Tanto che in videochiamata mostra alle figlie che stanno di nuovo vicini, che la mamma ha ripreso la sua vita e che, mano nelle mano, combattono insieme. Perché questa è la cosa più importante.

Coronavirus, ci hai provato, ma non ce l’hai fatta: l’amore ti ha sconfitto. Su #altrestorie e su www.mariocalabresi.com, la versione integrale della straordinaria storia di Franco e sua moglie Adriana.

Buona domenica.

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